S_CAROGNE

Il giorno in cui accadde


Il giorno in cui accadde cominciò grossomodo come tutti gli altri che lo avevano preceduto e si erano succeduti in quella vita che sembrava aver già scritto il suo destino. Quel giorno, che avrebbe mutato tutto in mero caso, nacque cristallino già dall'alba, capovolgendo i prodigi che ogni notte lascia al suo risveglio. Mi son spesso chiesta, e ancora me lo chiedo, se il grande singhiozzo di cui il nostro mondo risuonò quel giorno ti abbia mai raggiunto. Noi due: che smarrimento!Siamo sempre al di là di noi stessi, più oltre ancora, giammai troppo diversi in questa vita duplice e solitaria. Vibranti,tutti tesi di anima e carne, sull'unica corda del nostro arco abbiamo messo, acutissima, la freccia più sicura per raggiungerci: il silenzio.E adesso, che esiste un'altra voce con cui dico cose non sospettate da tutti i miei silenzi, adesso, che esiste un altro occhio con cui io guardo il mondo, ti ritrovo quaggiù, nella messer distanza che,quando si conviene, diventa madama vicinanza. Tutto il dolore che non tace, il sangue, il patimento si trasforma e sei sempre tu, con la fedeltà costante del nostro vicendevole mutare. E in questa oscura lingua, questa grammatica storta così menzognera da sembrare vera, risuona la voce, la nostra, la sola, che il mondo ci concede.