S_CAROGNE

Famolo strano


Famolo strano. La chiameremo Meringa. Lo chiameremo Ernestito. L’importante è che non si chiami Maria (e dalle!) o Giulio. Vogliamo che abbia un nome originale. Sarà speciale. E quando nascerà ogni sera a lume di candela gli/le faremo i massaggi circolari così si rilassa, e poi quando avrà un anno inizieremo a parlargli in inglese così non avrà problemi (??), e poi lo/la manderemo in una scuola dove non ci sono maestri perché le regole a noi non piacciono. Deve essere uno spirito libero.  Sai che gli abbiamo già creato un account? Ovviamente nuoto, se è una bimba danza classica. No, noi le vacanze solo dove non c’è troppa gente, sai com’è. No, non lo so. E poi non vediamo l’ora di organizzare la festa per il suo primo compleanno. La faremo in un posto troppo carino, dove ci sono i pagliacci e i leoni vestiti da Nemo che portano la torta………… O.k. Allora: rilassatevi. Vostro/a figlio/a è davvero unico, lo dimostra il suo DNA. Ma attenzione! Trattasi solo di un (comune) cucciolo d’uomo, noto come bambino. Ricordatevi che lo scarrafone non è (anche) il centro della vita altrui, quindi non ammorbate i vostri amici, conoscenti, colleghi con la narrazione della gesta eroiche del vostro rampollo. La sua cacca e i suoi denti NON sono interessanti argomenti di conversazione; fatevene una ragione: sono solo rogne che dovete sbrigare nell’intimità delle vostre dorate mura domestiche. Ha detto “palla”? Bene! L’evento non turberà i mercati finanziari, ma certo è una notizia. Ha la tosse. Non è il caso di vantarsi della cosa. Anzi, non parlate perché potreste contagiare anche i vostri interlocutori. Accuditelo invece di andarvene in giro a dire cazzate! E per il secondo figlio un consiglio: chiamatelo con un nome italiano, magari facile da pronunciare, evitategli di ripetere ogni volta che gli si chiede il nome “è un nome senza un preciso significato, ma a mamma piaceva tanto il suono mentre era in dolce attesa perché in quella fase si ispirava alle tradizioni indiane”, cullatelo come hanno fatto con voi, poi una bella torta al cioccolato e a scuola sotto casa, così magari ci va con gli amichetti del palazzo. Ah! E ogni tanto guardatelo dritto dritto negli occhi e parlate con lui di lui. No, non con il videofonino!!