S_CAROGNE

La mano sulla culla


Spezziamo una lancia in favore del vicino di cui Erba in passato ha osato lamentarsi.“Non venire prima delle 22, così li metto a letto” è il suo dictat al cellulare. Bene.Appena varco la porta intuisco perplessa che quello che sta fuggendo con lo sguardo spiritato, biascicando frasi senza senso, non è un ladro bensì il marito. Per un attimo temo che anche Erba lo segua a ruota ma lui furbescamente ci chiude a chiave dall’esterno (perché altrimenti riescono ad aprire la porta, si giustifica lei, umiliata).Cadaverini di oggettistica sparsi ovunque per casa sono un chiaro indizio della presenza in casa di figli ancora svegli.Gulp.Appena mi vede La Grande inizia ad interrogarmi sul Minotauro e la mitologia greca in generale:  ti ricordi Teseo? E Dedalo? Dov’è l’Egeo? Io con evidente apprensione cerco di rispondere alle domande, perdendo colpi storici qui e lì.Il Piccolo parla incessantemente con il padre immaginario al citofono di casa (credo lo confonda con il telefono ma va bene uguale, credo, vista l’età). Un piccolo litigio tra  baby-troll anima l’ambiente già surriscaldato della casa (temperatura percepita 46° ma è severamente vietato aprire la finestra perché ho capito che Erba teme i virus influenzali più dell’Ebola).Tentativi poco riusciti di costringere al sonno la prole.Pianti.Battere nervoso della scopa sul pavimento da parte dell’inquilino del piano di sotto.Mentre li rincorre Lei con noncuranza mi spiega: In “questa” casa non li possiamo chiudere a chiave nella loro stanza e forse sarà per questo che gli amici non vengono più a trovarci.Frasi che la condannerebbero in primo grado senza tanti ripensamenti giudiziari, suppongo.Proliferazione rumorosa dei desideri prima di andare a letto seguita da minacce di vario tipo (smettetela altrimenti me ne vado e vi lascio con zia Sara).Pianti. Battere della scopa sul pavimento.Appena finalmente cala il silenzio tra le mura domestiche Lei inizia a schioccare incessantemente le dita: tu pensi sia un nuovo vezzoso tic nervoso ed invece dialoga con il gatto. Già il gatto. Quello che per metà serata sembrava un soprammobile obeso lasciato a prendere polvere sul ripiano più alto della libreria, inspiegabilmente si anima appena i bambini vanno a letto emettendo miagolii in modalità grandi eventi (Traduzione supposta: finalmente posso fare caciara anche io).Telefonata dell’inquilino del piano di sotto: Beethoven era sordo io no. Perlomeno è salace, diciamolo.Il gatto viene chiuso in veranda dopo una breve corsetta di Erba intorno al tavolo della cucina, neanche fossimo ad un corso di step.La regola dell’ospite impone di non chiedere alla padrona di casa perché tratti il telecomando dell’impianto stereo come se fosse un vaso Ming di inestimabile valore perciò, mia cara, te lo chiedo adesso nella riservatezza del nostro blog: perché?Per ultimo una chicca. Sappiate che il  computer di Erba fa veramente schifo e mi sono permessa di farglielo notare.Sara: Sai, credo sia giunto il momento di cambiarlo. Adesso che passi più tempo davanti al monitor per via del blog dovresti sostituirlo. Lo schermo potrebbe arrecarti danni agli occhi, è troppo vecchio..Erba: Sì, ci avevo già pensato: basta che io ci lavori un paio d’ore e mi vengono gli occhi da Roy Lichtenstein in overdose. Infatti ho già ordinato un portatile. Appena mi arriva questo qui lo passo ai bambini.Cuore di mamma…Eh sì. La mano sulla culla è la mano che governa il mondo. ATTENZIONE: questo post andrà automaticamente in autodistruzione affinché gli esperti del Ris non trovino tracce compromettenti nell’immacolato passato genitoriale di mamma_Erba