S_CAROGNE

Il triangolo no


Il tradimento è nato appena di uomini sulla terra ce ne sono stati tre. Ne sono convinta. Credo  altresì fermamente che gli inventori degli sms e delle chat dovrebbero essere condannati, o almeno indagati, per istigazione a delinquere. E’ troppo facile, è troppo intrigante lasciarsi travolgere dal bip. Il bip che ti dice che c’e’ un messaggio per te, breve, studiato, essenziale e intenso. Il bip che ti può raggiungere anche quando sei seria seria in riunione o compita compita da tua suocera. Se non arriva quando te lo aspetti ti metti in attesa come il cane fedele accucciato davanti alla porta, con  il muso un po’ storto, tra l’imbronciato e il disperato. E’ chiaro che per sopravvivere nel turbinio dei messaggini si deve prestare una certa attenzione. Ci vuole cautela, ci vuole sangue freddo.  Pensavo che la cosa più intima che si potesse fare fosse dire la propria password, ma mi sbagliavo. Conosco, giuro, una coppia che possiede (per scelta) un solo telefonino. Motivo: “tanto noi siamo una cosa sola”. Ora, credo, questo va ben oltre le aspettative di Santa Madre Chiesa. Peraltro c’è da notare l’assenza di un codice deontologico in materia di tradimento virtuale. E che nascondere un tradimento virtuale è assai più complicato, come dimostra l’incremento del numero di divorzi dovuti a Silicon Valley. Prima bastava nascondersi, prestare attenzione a profumi e capelli. Ora si devono monitorare telefonate e  sms in entrata e in uscita, il dettaglio delle chiamate, i messaggi che per capricci del destino arrivano con ritardo, nel cuore della notte, quando avete dimenticato di spegnere il telefonino e state facendo l’amore con vostro marito o vostra moglie. Attenzione poi agli effetti psicologici. Il tradimento fisico provoca un senso di colpa che ha radici assai lontane, inculcateci dalle maestre di catechismo, e spesso riavvicina alla parte lesa. Ma il tradimento virtuale no. Non si sazia, non si lava via con una doccia prolungata, si ravviva con il tempo e ci rende distratti e nervosi, perché è basato sulla ricezione.