S_CAROGNE

Di buco in buco


Non so se avete avuto già esperienze nel settore sanità ma in fin dei conti poco importa: che vi piaccia o no oggi parliamo di piercing.Trattasi di un bullone cruentamente inserito nelle più anomale parti del corpo (labbra, lingua, sopracciglio, capezzoli, nonché zone più intime di cui posso arrivare a comprendere l’originalità ma difficilmente l’utilità) dalle molteplici forme: semplice pallina, sagoma geometrica o inquietante monile ispirato a temi mortiferi (il teschio, il globo oculare, le ossa incrociate, lo scheletro e via dicendo in una simpatica passerella di icone fatali).L’operazione chirurgica viene di solito eseguita da un artigiano che, con molta probabilità, in precedenza faceva il tossicomane sui lindi marciapiedi della stazione della vostra graziosa cittadina e che ha deciso di sfangare la sua esistenza diventando esperto mastro ferraio.Questo serio professionista, spesso anche tatuatore, alterna alla sua professione lunghi viaggi ad Amsterdam al fine di approvvigionare al meglio il suo laboratorio (dei monili di cui sopra, che avete capito?) e risulta solitamente proprietario di una folta chioma tenuta in ordine dalle sapienti mani dei suoi compagni di merende: se non avete mai sentito parlare di dred vi basti sapere che vengono ottenuti evitando accuratamente di lavarsi i capelli per un mese, aggrovigliandoli senza criterio e cospargendoli di colla di pesce (il risultato, per intenderci, è una versione stilizzata della simpatica Marcella Bella). Nel suo antro solitamente il Mago del Buco tiene in bella mostra una autoclave e ama spacciare (ancora? Malpensanti, ecco che cosa siete!) come  acciaio chirurgico la ferraglia comprata a basso costo dalle bancarelle dei cinesi, al fine di evocare celestiali visioni di sale operatorie sterili (ah ah, facciamoci una risata) e premurosi dottori in camice verde.Leggende metropolitane narrano di umanoidi costretti al digiuno per una settimana a causa di tonsille del diametro di una pallina golf grazie alla clamorosa igiene del luogo, ragion per cui, nel caso decidiate di forarvi qualcosa, consiglio di rivolgervi al Santo a voi più caro, affinché vi faccia entrare in contatto con il genotipo di epatite C meno aggressivo.Tra gli innumerevoli vantaggi di questa pratica trash c’è sicuramente la possibilità di stringere una continuativa amicizia col fabbro artigiano, rimanendo egli l’unico essere umano in grado di asportare il vezzoso monile in caso di accertamenti radiologici.Ecco.In ogni caso mi preme ricordarvi che la sperimentazione è il mio continuo tormento, non so se l’avete capito.Ed è per questo che mi sono fatta il piercing. Tranquilli, niente di che, sotto il labbro.Baci metallici a tutti e che un fiotto di pus vi guarnisca il monitor: domani parto, fate i bravi e cercata di innaffiare la piantina di Erba ogni giorno, m’arraccmann