S_CAROGNE

Maledetto di un gatto


 Finalmente sono ricca. Una promessa di guadagno equivale per me a denaro da spendere. Subito. Sono o non sono un'italiana?Da dove inizio? Mi rifaccio il profilo. Sì: non sono più Erba che stira pure le mutande. Sono Erba che stira solo quelle. Per sfizio, così. Sapete che noi vip siamo eccentrici. E poi voglio proprio vedere come si scateneranno i piccoli fans in pvt.Luisa è così entrata nella mia vita. In due magiche ore alla settimana lei svuota il cestone traboccante di biancheria, stirando alla perfezione ogni capo, allineando e impilando poi tutto sul lettone, in ordine cromatico e di grandezza. La felicità dura poco, ovviamente.Caso vuole che mentre converso amabilmente, a mie spese, con Sara, mia figlia mi interrompa chiedendomi di indossare una camicetta rosa. “No, l'ha appena stirata Luisa, la metterai a scuola”. Sara mi aggredisce. “Tu sei folle! Ti fai chiamare Luisa da tua figlia! Ha già un ingombrante patrimonio genetico, non destabilizzarla in questo modo!”.E io: “Che cazzo dici? Luisa è un simpatico donnone che stira le montagne di magliette, pantaloni, camicie e lenzuola che usiamo a casa. Da quando ci siete tu, il blog e il giornale, non ho certo il tempo di fare tutto. Ma tu che ne sai? Anzi, quasi mi dispiace. Ma è il prezzo del successo. Ho dovuto rinunciare alla stiratura”. La serpe improvvisamente cambia tono di voce, si informa sui prezzi, sulle prestazioni ... sento i suoi (semplici) ingranaggi lavorare, ma le rispondo senza perdere la calma: tanto non ha nulla da stirare, dato come vestono lei e i suoi cani. Incredibilmente concludiamo la conversazione senza bestemmiarci i reciproci morti, e senza minacce. Riprendo la mia vita (che quando non riguarda anche quella di Sara è piuttosto tranquilla).Cazzo: citofono. E' lei: solo lei e mia suocera sono riconoscibili dal suono del citofono. Non è mia suocera perché il trillo non è accompagnato dall'odore della pasta al forno. E' già alla porta. E non è sola. Porta seco un bustone nero, e purtroppo non si tratta di un semplice cadavere (ieri non è uscita con nessuno della Community). “Ci sono i tuoi figli in giro?” “No”. Apre il bustone, io indietreggio impaurita. Si tratta di stracci (ad una prima occhiata; ad una seconda restano tali, ma li riconosco come i vestiti di Sara – quelli migliori). “Bene, allora mia cara stronza: è tutto lavato, passo a ritirare il tutto tra due giorni”.“Ma, Sara ...” “Taci, solo grazie al mio fiuto abbiamo questa entrata extra, quindi non rompere i coglioni. In questa casa di pazzi producete fiumi di panni da stirare. Non se ne accorgerà nessuno.” Tranne Luisa. “Signora Erba, lei sa che a me non piace criticare, e quando ho trovato il gatto nel cestone non ho detto nulla, anzi lo avrei stirato volentieri. Però a me sembra di rubare i soldi: perché mi fa stirare pure le pezze della cuccia del gatto?”Passa in quel mentre mio marito, e io faccio strane smorfie per intimargli di tacere e implicitamente comunicargli che avrebbe avuto una spiegazione (un giorno, insieme a tante altre). Immedesimandomi in Britney Spears affermo decisa:”il gatto è uno di famiglia e ci tengo che abbia le cosette stirate per la sua cesta”.Lei mi guarda con un misto di compassione e disprezzo. E per prendermi per il culo inizia sempre a stirare gli stracci del gatto. Il resto se ne ha il tempo.