S_CAROGNE

E la luna bussò


Sono le 23 di lunedì 19 novembre 2007. Fisso assonnata il monitor e mi chiedo perché non sono accovacciata su un divano e fare zapping (come tutte le mamme dei compagni di scuola dei miei pargoli) al termine di una giornata durante la quale ho, oltre che lavorato, badato discretamente ai miei figli, al mio consorte, alla gatta e alla casa (nonché alla caldaia, al telefonino e alla connessione che proprio oggi hanno deciso di sfidare la mia cara Sara nella gara “a chi rompe più i coglioni”).  Improvvisamente un messaggio me lo ricorda, perentorio. Ma è per Scalfari, no? E certo. Oggi, annoiato dalle pecore che fanno shopping nei vicoletti non asfaltati di Frosinone, ha ben pensato di chiamare le due sfigate che ha circuito con promesse pecuniarie. Ma non per chiedere “state bene?” o per discutere della linea editoriale. E no. Perché il direttore è lui. Lui ordina (da Frosinone), noi obbediamo (da Bari). Tanto siamo qui a pettinare le bambole, come si dice. Cosa pensare di uno che all'ora di pranzo telefona dicendo che prima che sorga nuovamente il sole sul nostro pianeta esige due pezzi pronti? Che è Scalfari veramente, c'è stato l'attacco alle Twin Towers e domani il giornale venderà milioni di copie. Oppure che è un provocatore. Uno che la prossima volta, insieme ai suoi fottutissimi pezzi riceverà anche un video in cui mi si vede in diversi momenti della giornata: -        mentre lotto in mutande (stirate) con mio figlio per convincerlo a infilare il grembiulino-        mentre vestita in modo impeccabile fingo compostezza e serietà in riunione-        mentre spettinata bestemmio parlando al cellulare alla cassa del supermercato-        mentre mi destreggio nel traffico cittadino rispondendo ai quesiti esistenziali di mia figlia ascoltando Los delincuentes-        mentre cucino e il mio cuore è altrove-        mentre mi trasformo in blogger appena i familiari sono tra le braccia di Morfeo, spaventosamente simile a Daria (di mtv, non Bignardi). Sms di sara. Sms di Sara. Mail di Sara. Sara su Skype. Sms di Sara. Se pure uno volesse trovare un po' di ispirazione non scriverebbe pezzi  molto più delicati  di quelli di Cecco Angiolieri. Che cazzo. Ho capito. La scadenza. Ma ti faccio notare che non mi sto smaltando le unghie. Sto digitando. Dove cazzo la nascondevi tutta questa solerzia negli anni del liceo? Eh?  E poi anche Pulsatilla ha perso l'ispirazione. Capita. E lei non ha intorno a sé 'sto circo. Mio marito coraggiosamente si affaccia per la quarta volta in due ore nel mio bunker.  Difficile descrivere il suo sguardo. Un misto di molte cose non dette, tra le quali una spicca sovrana: ti riduci così per un giornale di Frosinone. Lo ammetto. E' umiliante. Mi comunica verbalmente che sono le due e anche Enrico Ghezzi ha finito di sparare cazzate. Sono le due! Alle sei la sveglia suonerà, incurante dell'esistenza degli ovini e dei sedicenti direttori di giornale. E io mi trasformerò in super mamma, prima, in super donna in carriera, poi. Con la disinvoltura che mi è propria nel nascondere occhiaie e personalità multiple.  Mi sento sola. La chiamo.-        Sara?-        (grugnito)-        sei sveglia?-        (bestemmia)-        lavori anche tu?-        (grugnito misto a rimpianto: non lo ammetterà, ma sta pensando anche lei alle meravigliose nottate insonni prima della maturità)-        io sono a pezzi, ma lo so: dobbiamo consegnare stanotte. Ti invio una parte.-        Erba, senti, io non mi fido di te. E poi lo sai anche tu che rendi meglio quando sei sotto pressione. Insomma ...-        Brutta stronza! La scadenza non è stanotte?-        Ma è quasi stanotte. Scalfari vuole i quattro pezzi pronti ogni ultima domenica del mese. -        Sì, e che altro? Vuole anche informarmi su cosa gradirebbe gli cucinassi il penultimo venerdì di dicembre?-        Senti non fare la spiritosa. Ricorda che lui ci paga.-        Io lo ricordo. E lui?-        E poi, piuttosto, potresti fare una ricerca su Google? Vorrei verificare certe informazioni che Nick mi ha dato. E se mi stesse prendendo per il culo?-        Starebbe prendendo la parte migliore di te. Tu-tu-tu-tu