S_CAROGNE

Oggi sposi


La prossima settimana, come si dice qui da noi, “sono di matrimonio”.No, mi dispiace, non sto parlando di quei legami rari e indissolubili che si instaurano tra umani che si amano, spiacente.Parlo di quello stillicidio di anime dolenti in processione dalla chiesa al ristorante tra orgogliose damigelle d’onore e parenti che a malapena riescono a tirare fuori un sorriso forzato.Inutile dirlo: lei è incinta, altrimenti perchè sacrificarsi con una persona così palesemente sbagliata??Astutamente, oserei dire (lo sapete, il mio è un imperturbabile sarcasmo), il matrimonio diventa una cerimonia in tono minore per forza di cose.Siamo sinceri: già un fidanzamento che distrattamente si lascia accadere è una cosa che farebbe accigliare chiunque, sposare qualcuno che non ami è una prospettiva a dir poco spiacevole, di conseguenza pensate voi cosa possa essere la previsione di mantenere per il resto della vita un attimo di godimento.Vi ricordo che non siamo più negli anni 50, il matrimonio riparatore non è qualcosa di cui fregiarsi e quelli in dono agli sposi dovrebbero essere doni, non bustarelle per arredare la tangente che si sono accollati.Che volete farci, quando scendi nella tomba dove giacciono le ossa dei tuoi avi perdi alcune illusioni per acquistarne altre: preferisco le pietre tombali che si sporgono senza pretese ai totem eretti in memoria di un amore nebuloso, gli slanci e le ritrattazioni dell’innamoramento alle pentole senza coperchi.Che noia quando il velo nuziale viene agitato come il bucato di una famiglia rispettabile, che barba dover rivestire di parole adatte il vizio affinché diventi virtù.Ciò nonostante ci sarò anche io: lascerò a casa il poncho e seguirò il rito con in bocca il sigaro che fa tanto Clint  Eastwood, pagando anche il giusto pegno per assistere al duello.Oggi sposi? Bravi, bravi: dopodomani divorziati. Sempre Vostra Sibilla Squattrinata