S_CAROGNE

Bari vecchia


E’ bello a volte tornare lì dove è iniziato tutto, tra una borsa dell’acqua calda e una pera per il clistere, sotto il ritratto del patriarca appeso nel salotto buono, tra gli squattrinati con le sedie legate sul tetto della macchina e le vestigia di un passato non tanto remoto trascorso sugli alberi.Lì dove l’illecito contrabbando si diffonde come un fungo, e il lungo e tardo completamento delle strutture essenziali, spesso rimaste incompiute, è merito della fiorente edilizia popolare del passato che non ha mai disdegnato di unirsi con i clan egemoni della zona in fedeli e sontuosi matrimoni, spesso celebrati in sede penale.(GLOSSARIO: processo: lungaggini burocratiche: esborso di denaro pubblico)Nei vicoli del borgo, fra mille problemi e lamentele, camminando sulle chianche che sotto la luce del neon appaiono azzurre e tra signore appartenenti alle cosche più in voga che insultano e minacciano, viene alla luce una maledetta genia umana il cui unico pregio è quello di resistere a tutto, forte di millenni di evoluzione in ambienti disastrati e rafforzata dalla prospettiva della morte che, magari, potrebbe anche essere domani.Leggende metropolitane narrano di una troupe televisiva che, impegnata a girare un dossier sul degrado della zona, sia stata gentilmente invitata IN DIRETTA ad andare a Bagdad, per vedere la guerra, perchè “a bar vecch stonn l cristian aggarbat e tranguill, ci nisciun rumb u cazz” e che “ci qualchedun ven sparat…qualcheccos qualcheccos l’hav fatt!”(Traduzione per i non baresi: A Bari Vecchia ci sono persone garbate e perbene a patto che nessuno li importuni e se per assurdo vi è una sparatoria nella zona è semplicemente perché qualcuno non ha la coscienza linda e immacolata e in fin dei conti forse forse se lo merita!).Voi comunque, per assaporare le due estremità opposte dell’esistenza e dirmi poi  dove finisce il blu e dove inizia il verde, potete andare a visitarla nei giorni di una festa popolare (che assomiglia più ad una sommossa) oppure ad agosto quando la città si svuota e nei locali di Piazza del Ferrarese si riversano autoctoni grufolanti.E noi? Noi stiamo sempre qui a parlarne: alcuni  per brandire parole che dette da lontano puzzano come carogne, altri per trascorrere il lasso di tempo necessario per passare dalla colazione all'happy hour.Ma che vi piaccia o no la battaglia è troppo diversa dalle esercitazioni per non tenerne conto.