Quando un libro è scritto da un esordiente lo si capisce subito.Manca (fortunatamente) quel collare di pregiudizi che fa piegare fino a terra la testa dei vecchi autori e quella sorvegliata asciuttezza della penna mestierante a rimorchio del conformismo della mano che la muove.Ingenuità? Direi piuttosto mancanza di prudenza.La protagonista è una paria senza tempo, una ragazza che non può, non vuole e non prova nemmeno a collocarsi in un personaggio, interdetta di fronte alla moltitudine di cose che ci inviano un messaggio senza lasciare indovinare nulla del loro senso.Non sto parlando di me, non ho scritto un libro, non ancora: la protagonista è Lei, una delle prime blogger conosciute in questo procelloso mare.Scordatevi faccine da chat e demoralizzanti copiaincolla: nel libro ci troverete la gente, quella vera, fatta di carne e ossa, di sguardi e lineamenti, quella alle prese con idraulici, sorelle maggiori e sedicenti disegnatori capaci, nel giro di una sola settimana, di compiere quella che nel gergo viene definita la metamorfosi.Un libro sulla necessità di seguire la propria strada e sulla capacità di trovarla dall’altra parte del muro lungo cui la andiamo cercando, un manoscritto pieno degli slanci e delle ritrattazioni dell’innamoramento: difficile, per chi un po’ l’ha conosciuta in rete, capire dove finisca l’immaginario e dove inizi l’autobiografico (Inso, non hai fatto leggere il libro alla tua famiglia, vero?).Difetti principali sono sicuramente l’eccessiva lentezza iniziale e l’estrema difficoltà cui vada incontro il lettore che voglia acquistare il libro (disponibile solo in rete). Credo che la casa editrice abbia curato anche la pubblicazione dei dieci comandamenti perché i tempi di consegna sono, perdonatemi la battutaccia, biblici.Armatevi di santa pazienza e cercate di raccattarlo da qualche parte. Io, intanto, vi consegno un nocciolo di verità:“Non posso permettermi altre sofferenza”.Lei lo ha detto. E io lo sottoscrivo. Nota a margine.Sarebbe interessante sapere chi ha fatto l’editing: Qui, Quo o Qua?
Recensioni - Come una nuvola
Quando un libro è scritto da un esordiente lo si capisce subito.Manca (fortunatamente) quel collare di pregiudizi che fa piegare fino a terra la testa dei vecchi autori e quella sorvegliata asciuttezza della penna mestierante a rimorchio del conformismo della mano che la muove.Ingenuità? Direi piuttosto mancanza di prudenza.La protagonista è una paria senza tempo, una ragazza che non può, non vuole e non prova nemmeno a collocarsi in un personaggio, interdetta di fronte alla moltitudine di cose che ci inviano un messaggio senza lasciare indovinare nulla del loro senso.Non sto parlando di me, non ho scritto un libro, non ancora: la protagonista è Lei, una delle prime blogger conosciute in questo procelloso mare.Scordatevi faccine da chat e demoralizzanti copiaincolla: nel libro ci troverete la gente, quella vera, fatta di carne e ossa, di sguardi e lineamenti, quella alle prese con idraulici, sorelle maggiori e sedicenti disegnatori capaci, nel giro di una sola settimana, di compiere quella che nel gergo viene definita la metamorfosi.Un libro sulla necessità di seguire la propria strada e sulla capacità di trovarla dall’altra parte del muro lungo cui la andiamo cercando, un manoscritto pieno degli slanci e delle ritrattazioni dell’innamoramento: difficile, per chi un po’ l’ha conosciuta in rete, capire dove finisca l’immaginario e dove inizi l’autobiografico (Inso, non hai fatto leggere il libro alla tua famiglia, vero?).Difetti principali sono sicuramente l’eccessiva lentezza iniziale e l’estrema difficoltà cui vada incontro il lettore che voglia acquistare il libro (disponibile solo in rete). Credo che la casa editrice abbia curato anche la pubblicazione dei dieci comandamenti perché i tempi di consegna sono, perdonatemi la battutaccia, biblici.Armatevi di santa pazienza e cercate di raccattarlo da qualche parte. Io, intanto, vi consegno un nocciolo di verità:“Non posso permettermi altre sofferenza”.Lei lo ha detto. E io lo sottoscrivo. Nota a margine.Sarebbe interessante sapere chi ha fatto l’editing: Qui, Quo o Qua?