S_CAROGNE

Alle calende greche


Scrivere la prima pagina è importante, lo sa bene Musil, che deve al suo incipit (sì, quello) più di un caloroso grazie, visto che molti hanno acquistato il suo libro solo per questo. E poi non lo hanno neppure finito. Come si dice? Chi bene inizia è a metà dell'opera. Per questo siamo tutti leggermente depressi durante i primi quindici giorni di gennaio. Come si può iniziare bene andando a dormire all'alba, spesso delusi per essere stati traghettati nel nuovo anno da anonimi individui festanti che il destino ci ha posto accanto per il brindisi? Dovremmo almeno fare una bella dormita, non avere l'obbligo di pranzare agghindati a festa cercando goffamente di pronunciare parole sensate durante il convivio. Poi, non so se per voi è lo stesso, ma a me troppe attese aumentano l'ansia da prestazione. Ecco, quest'anno ho affidato a una letterina messa sotto il piatto del capotavola il mio umile contributo.  Sempre Musil: Se le circostanze gli sono propizie l'uomo s'aggiusta scrivendo un bel giorno sul suo punto fisso un libro o un opuscolo o almeno un articolo di giornale, e cioè inserendo a verbale la sua protesta negli atti dell'umanità, il che è un gran sedativo, anche se nessuno lo legge. A ben pensarci, Sara e io facciamo questo da sei mesi.