S_CAROGNE

L'altrove


Ho letto con sgomento che l'ultimo concorso per entrare in magistratura è stato un fallimento, a causa della spaventosa mole di errori ortografici commessi dagli aspiranti giudici. Proprio così: gente, per intenderci, che scrive l'addove, pur essendo laureata, pur ambendo ad indossare una toga. Evidentemente sul banco degli imputati non vi sono solo gli sgrammaticati candidati, ma anche i loro genitori, le loro maestre delle elementari, i loro professori delle scuole medie e superiori, ancor più i docenti universitari e il loro relatore, che uno sguardo alla tesi lo avrà pur dato... Non si deve promuovere a tutti i costi, non essendo la laurea un traguardo fine a se stesso, bensì un prerequisito per l'accesso a certe professioni. Figli degli anni in cui ogni cosa è dovuta, famiglia e società raccolgono i frutti della loro semina distratta e ingannevole. Tutto e subito, senza sacrificio, senza dedizione, senza passione. Eh, no. Non va bene, anche se il solo pensarlo mi condanna al girone dei demodé. Non ripeterò quello che tutti sanno e cioè che la lingua italiana rischia di essere dimenticata a causa di un esercito di kkk, di xxx, di cmq e della sostituzione di un buon libro (ma anche di uno un po' monello) con un sms o, per i più volenterosi, con un post. Ma pongo la questione della comprensione sopra ogni cosa: i giovani laureati in Giurisprudenza non sapendo né leggere né scrivere cosa avranno capito della Costituzione? Se, come dicono, il livello dei loro elaborati è paragonabile a quello dei pensierini dei pargoli iscritti alla prima elementare, dobbiamo arguire che i dottori in legge abbiano imparato a memoria? Questo è sufficiente per ottenere il titolo di dottore? C'è da sperare che almeno gli studenti iscritti a Medicina appartengano a una casta privilegiata... Mario Pirani consiglia dalle pagine de La Repubblica di iniziare a prendere provvedimenti e di concentrarsi sull'infanzia di oggi, evitando che dal bambino re si passi al bambino tiranno, e plaude al ministro Fioroni, il quale pone uno stop al debito non pagato in ambito scolastico, anche se osteggiato da quanti preferiscono salvaguardare le ferie estive piuttosto che il buon uso dei congiuntivi. A parte i genitori di sara_1971, credo che nessun genitore possa affermare che sia impossibile stabilire delle regole in famiglia, tramite gli ormai famosi “no che aiutano a crescere”. Si consideri che esercitarsi alla coerenza, almeno fra le mura domestiche, può rivelarsi un utile esercizio, per quanto più faticoso dell'affannarsi continuo per ipermercati. Bando alla retorica: se leggo e scrivo bene posso pensare, posso capire, posso criticare, posso esprimermi, posso lavorare, posso anche aprire un blog. Bugia, il blog lo posso aprire comunque. E posso allevare generazioni di ignoranti aspiranti magistrati glitterati.