S_CAROGNE

La Creatura ed Io


Cerco, paziente, di rimettere ordine nelle carte che il caso ha sparpagliato tra i frantumi affilati di uno specchio presagio di disastro. Le mie e quelle della Creatura sono storie che rischiano perennemente di inciampare le une nelle altre, nella torma di parole scritte che risale dal fondo della mattanza di cancellature fin sulla ripida vetta dei fogli appallottolati.Siamo una strana coppia noi due: Lei, la sventurata, appena nata e già in affanno, io contratta dal timore di disperderla in cose effimere.Continuo a metterle le mani addosso nel tentativo di conferire maggiore dignità alla sua veste: mi inerpico su sentieri di inchiostro, la pagina intagliata da sillabe aguzze, tentando mille parole senza trovarne una che metta l’anima in pace. Cerco il lemma che ammansisca le passioni e che le renda inoffensive, riga dopo riga, imponendo finalmente l’ordine nel familiare sconquasso di pezzi che non combaciano.Odio gli spazi vuoti che biancheggiano nella ordinata distesa di caratteri, amo il rovescio storto che c’è dietro ogni linea dritta, foreste così fitte e oscure non sapevo ne fossero rimaste.Sin dal primo ghirigoro tracciato, cerco di aprirmi un varco in questo mosaico di parole scarmigliate che si lasciano amare ma non rispondono mai amando.Vanno al loro destino lentamente, come ombre incessanti che chiedono quello a cui non posso rispondere, a meno che non sia io a rovesciarle fuori dalle mura come olio bollente. Non c’è miglior luogo per custodire un segreto di un romanzo incompiuto.  Già pentita di aver firmato il patto, dottoressa Faust?