S_CAROGNE

Vincerò


 Partecipare, si sa, è assai importante, più che giocare o, per chi volesse strafare, vincere. Partecipare costa poco, in fondo: ci si mette la divisa opportuna e si garantisce la propria presenza, senza troppo lasciarsi coinvolgere dagli eventi. Partecipare, insomma, significa guardare la tv il sabato sera. Ora voi penserete di me tutto il male del mondo, ma a me l'atmosfera da tombolata con in palio le caramelle non è mai piaciuta. Per intenderci, sono una che restava a prendere il sole anche a dieci anni, piuttosto che buttarsi nella mischia a prendere una palla, tra schiamazzi e spintarelle. Lo so, non brillo per socialità, ma che volete farci? Sono una che gioca, pulito, nei settori di propria pertinenza, con molta tenacia e dedizione, vedendo in sé stessa l'unico vero avversario da battere. Se non sento un consistente coinvolgimento, lascio perdere, quale che sia l'obiettivo (esempi: uomo, esame, piroetta, concorso, acquisto). Poi ci sono altre partecipazioni. “Partecipa con molto entusiasmo e vivo interesse ad ogni attività scolastica”, scrivevano i professori a scuola; perché, pensavano che dovessi fare da tappezzeria, con tutto il tempo che trascorrevo lì? Poi, è ovvio, c'è la partecipazione al dolore. Facile, quello: si invia un bel telegramma, anche comodamente seduti a casa, e poi si torna a fare quello che si è interrotto. Ora: non so se lenisca davvero il dolore altrui inviare un pezzetto di carta giallo, forse meglio lanciarsi in una telefonata, se non ci si vuole avventurare in una visita di cordoglio. Dulcis in fundo, c'è la richiesta di partecipazione alla gioia (va be', taccio) di due che convolano a giuste nozze, che io traduco semplicemente in un atto di estorsione non punibile attualmente dalla legge italiana: ma cazzo, ti sposi, mi impedisci di spettegolare al tuo matrimonio, addirittura di vedere chi sei riuscita ad accalappiare (perché solo chi è senza dignità va in chiesa o in comune ad assistere alla cerimonia senza un regolare invito al banchetto), e vuoi il regalo? Almeno i più onesti scrivono direttamente dove lasciare l'obolo, mentre troppo spesso si deve telefonare ad altri, scoprendo che loro sì sono stati invitati, per sapere dell'originale idea che hanno avuto gli sposi: viaggio. Alcuni, quelli che non partecipano attivamente neppure al loro matrimonio, frullatori e piatti. Mio Dio, che spreco.