S_CAROGNE

Era già tutto previsto


 Quella sera dorata (di Peter Cameron)PrologoStanca della scarsa fiducia che ripongo nel prossimo, decido di leggere uno dei libri che ho ricevuto in dono a Natale. Il fatto che io non abbia mai sentito nominare l'autore e che l'amico donante abbia definito il nostro blog un blob non sono motivi sufficienti per riporlo nello scaffale che spolvero una volta all'anno data la posizione poco ergonomica nella quale è collocato. FattiUn uomo scrive un libro di successo, dopo un po' muore suicida. I suoi eredi sono il fratello gay in là con gli anni che si atteggia da cinico e condivide il letto con un ragazzone di professione rigattiere, la moglie, bellissima nonostante gli anni, che frustrata dipinge copie d'autore in una torre e infine l'amante, bella più della moglie, che cazzeggia senza posa, accudendo la figlioletta. Le donne vivono in una villa cercando di evitarsi, il fratello poco distante, ma oltre loro non c'è anima viva per chilometri. Ovviamente, non avendo più nulla da dirsi, accolgono con evidente eccitazione l'arrivo di un dottorando in cerca della loro autorizzazione a scrivere la biografia del defunto (a volte i ricercatori studiano gli argomenti più disparati, si sa). Le pagine del libro servono solo a illustrare, senza addurre motivazioni plausibili, il fatto che dall'essere tutti contrari ad accordare il permesso, improvvisamente diventino unanimamente favorevoli, proprio quando il giovane decide di non voler più scrivere... Cameron, probabilmente, desiderava rendere avvincente la vita dei quattro e anche del morto, ma ha dimenticato di scrivere qualcosa che andasse in tale direzione, e anche di sforzarsi di chiudere in maniera non scontata (il dottorando e la bella amante convolano a giuste nozze!).ConsiderazioniNonostante in questo periodo arrivi al mio letto con una energia spendibile paragonabile a quella di una formica caduta in un boccale di birra, sono riuscita a leggere con notevole disinvoltura il libro dalla copertina viola, certamente meno impegnativo di un post di Sara. Il titolo non è significativo: pensate una cosa qualunque e sostituitelo se vi può dare sollievo.La quarta di copertina probabilmente è stata scritta dalla sorella dell'autore, quella brava in letteratura, in cambio della acquisizione della villetta al mare dei loro genitori per usucapione.I dialoghi dei fotoromanzi de L'Intrepido che leggevo nella roulotte di una ragazza mora di nome Monica quando avevo dodici anni erano certamente più avvincenti.