S_CAROGNE

Home sweet home


Siamo sinceri. A conti fatti mi sarebbe convenuto trasferirmi all’Ikea o perlomeno sarebbe stato giusto andare a dormire lì. Sì, insomma, dopo le innumerevoli serate trascorse a passeggiare tra i reparti e soprattutto dopo tutti i dobloni elargiti al nobile culto del fai da te, alla fine mi sentivo più a casa mia nel caseggiato blu e giallo, davvero non so perché non mi sia venuto in mente prima. A proposito: sono felice di scoprirmi utile alla gentile utenza di Libero, per carità, finalmente sento di avere anche io un ruolo importante in questa proba community, ma mi sembra eccessivo contattarmi in pvt per chiedermi se sia ancora disponibile il letto Mallm. In ogni caso adesso sono a casa e digito dalla mia nuova postazione nel cuore del mio ritrovato castello di carte. Intorno a me il fossato. Siamo in quattro: io, la coppia canina, La Creatura e talvolta l’epatotossico, a seconda che la scia di debiti che lascia in giro lo costringa o meno a rifugiarsi a casa mia al fine di far perdere per qualche giorno le proprie insolventi tracce. Nei weekend ci raggiunge talvolta Congus pretendendo di cucinare oscene braciole di maiale sul mio casto camino vegetariano, cosa che fa contrarre queste pagine virtuali in uno spasmo di dolore mentre digito sui tasti. A breve ospiterò per una settimana una rana nel mio bagno, un anfibio verde e poroso che purtroppo non sembra avere intenzione alcuna di trasformarsi in un principe di qualsivoglia tonalità. L’idea è della cara Romina (un’entità LAV vegana che si aggira nella mia magione con calzature in gomma e borsa in rafia che causerebbero ad Erba dissenteria incoercibile per giorni) che mi ha chiesto il favore con la seguente motivazione: “Parto e mia sorella ha figli perciò è impossibile tenerla a casa sua, per te che vivi sola invece non dovrebbe essere un problema”. Certo certo, come no. Quello che la tenera Romy non sa è che l’animale spugnoso sarà immediatamente tumulato in una bacinella umida nel ripostiglio e mai più spostato per 7 lunghi giorni a meno che il cane non decida di porre prima termine alle sue sofferenze. Per il resto tutto bene: l’epatotossico ha crivellato un muro per appendere un quadro e ha sradicato una presa per spostare un lume, perciò quando vado a letto con una candela in mano se qui vicino scorresse il Tamigi mi sembrerebbe di essere in una abbazia del XVII secolo infestata da spiriti. Ma queste come sapete sono inezie. Ahhh, che bello l’odore della famiglia, della propria piccola specie. Sono a casa eh!