S_CAROGNE

Ricominciamo


 Per lunghi interminabili pomeriggi sono stata distesa su un divano, inerme, pigiando rabbiosamente i tasti del telecomando, non sapendo dove andare, ma sperando di riuscire a raggiungere l'armadio, vestirmi e uscire. A volte lo zapping spasmodico mi inchiodava dinanzi a un talk show. A sentirli forse sono depressa. Ma no, su, non bestemmiamo. Per quanto abbia evocato l'angoscia con succhi a base di spleen, a me viene da ridere troppo spesso. Non so, dicono che c'entri la genetica, secondo me più probabilmente è merito del sole, o del fatto che al momento giusto, quando la noia si espandeva incontrollata, e l'immobilità si illudeva di dominarmi, qualche pia farfalla sbatteva le sue ali in Brasile o in India, poco importa. Certo, se mi lasci non vale: ma no, idiota, non dico a te, ma alla mia inquietudine, al mio desiderio di gozar, al ritaglio ingiallito dagli anni e dal sole con su scritto todos los días son un puro guión. Anche io, prima di divenire maestra nell'arte della gestione creativa del vero, ho lasciato che un esercito di insignificanti cavilli si impossessasse delle mie giornate. Ora ho imparato: basta mettere la freccia a destra e girare a sinistra.