S_CAROGNE

SPALLE AL MURO


Senti, per favore, fatti più in là ché oggi non ho spalle che possano sopportarti!Brusio sterile persino il tuo silenzio e grande pena per il tuo scenografico rumoreggiare.Ritorni. Esci fuori, caparbio, dalla cruna dell’ago del passato. Storto. Dis-torto l’incedere del tuo pur fervido intelletto.Parli. Giuri fedeltà sulla bibbia della mia specialità riscoperta.Chiedi (come sempre) aiuto e comprensione…  tempo.Persona che non è mai riuscita a leggere la filastrocca del mio sguardo, avanza, ora, con presuntuosa sicumera, sciorinando Kafka.Schiacciarti sarebbe fin troppo facile, ma anche se avessi veleno da iniettare nelle tue vene, non lo sprecherei per te che non sei mai stato all’altezza di un nemico e che, adesso, semplicemente non sei.Allora, mantieni almeno la dignità dell’errore. Fa’ un giro su te stesso poi, a capo chino, con un tacere non chiassoso, torna da dove sei venuto e, uscendo, chiudi la porta. Grazie.Ventottesima settimana (più tre stramaledettissimi giorni).