S_CAROGNE

Vado al massimo


 Sono fisicamente predisposta allo shopping e alle attività ludiche, ma sfortunatamente denaro e cervello remano in senso opposto. Dagli scontri della conseguente lotta di classe interna scaturiscono tumultuosi disturbi ormonali e lacerazioni interiori. Al punto che accetto di sottopormi allo stress di un viaggio di lavoro. D'altra parte l'invito è giunto durante una mattinata di cazzeggio smodato e sfacciato, mentre, alternando un caffè a una telefonata, scarico la posta. So che accettare significa affidare il mio futuro prossimo a delle slides del cazzo, ma ogni tanto è bene andare oltre quel minimo sindacale che porto a termine in breve tempo, essendo efficiente oltre che ipercinetica. Ogni tanto ho bisogno di passare la notte sui libri, di emozionarmi, di non sentirmi un impiegato in un romanzo di Gogol'. E così arriva il momento di partire. C'è il blog, non ho il tempo di prenotare il treno, lo fa un collega per me. E così non so neppure esattamente a che ora partirò. Sono cambiata. Solo un anno fa questo sarebbe stato impossibile. Inclemente giunge il momento in cui una donna è invitata a dimostrare a se stessa e al mondo di non essere emotivamente instabile. Parlo dello sforzo improponibile che le si chiede di contenere la sua vita in un trolley, dove al più potrebbero essere stipati i suoi pensieri degli ultimi due minuti. Ma, si sa, la vita è una scelta. E così, dopo aver fatto sesso rabbioso con la valigia (questo è almeno quello che pensa il tipo che mi ha spiata dalla finestra di fronte), mi sono rassegnata. Non sono come quelle attrici carine, con i capelli corti, sexy nelle loro uniformi domestiche, che sbuffano, fanno un po' di acrobazie e poi riescono a chiudere tutto, condendo la loro vittoria con un sorriso post orgasmo. E poi non ho molto tempo, e se farò tardi non apparirà nessun taxi al mio passaggio, e dal binario due, dove non ci sarà nessun ragazzo carino con un mazzo di margherite gialle, il treno partirà senza aspettarmi. Le scelte, dicevo. Sì, ho dovuto eliminare l'abbinamento rosso/nero: borse, maglie, slip e ferrettini... Mi sento carica, passeggio nervosamente. Guardo tutto lo stadio negli occhi. Se andrà bene includerò questa giornata nella top 50 dei giorni per i quali valga la pena vivere al limite delle proprie forze.