S_CAROGNE

Pussycat


Il piano di devastazione della casa prevede che il fiatello al fetore di acciuga del mefitico gattaccio risulti sintomo di una stomatite acuta (probabilmente contratta sgozzando la gallina della ignara Vicina) e che lo stesso inizi a lasciare una scia bavosa sui tappeti di casa_1971. A questo (terrificante) punto si rende quindi necessaria, Super Gulp, la somministrazione di una pillola di antibiotico al felino che ultimamente ha assunto un poco salutare aspetto cisposo. Aprire la bocca di un gatto non è facile perciò è preferibile arrotolarsi preventivamente una o più bandane intorno alla faccia e alle parti del corpo più sensibili (io adopero quelle giamaicane del Ragazzino e mi trovo benissimo nonostante le stesse siano state probabilmente utilizzate in qualche giochino fetish nelle avvincenti e promiscue serate trascorse presso il centro sociale). Il gioco di squadra prevede che si agisca in due: Jay si apposta dietro una porta, io inseguo il gatto e lui lo placca cadendoci sopra. Se le prime volte restate solo con una ciuffata di peli in mano non scoraggiatevi, piuttosto staccate il gatto dal lampadario con la scopa e riprovateci: è solo questione di tempo e di esperienza. Dimenticavo: munite l’aiutante (Jay) di un guanto di amianto altrimenti la volta successiva sarà difficile si renda disponibile a ripetere la quotidiana (sich) operazione. Una volta catturata la malabestia, ignorando il suo minaccioso ringhiare, spingete la pillola in gola con un oggetto delle adatte dimensioni (il mascara che ho fuffato in casa di Erba, per esempio) e soffiate sul muso per favorire la deglutizione avendo cura di non avvicinare gli occhi al nemico. Una tavolozza di pelurie colorate si depositerà sui vostri divani: appena vi sarete convinte che la fiera abbia deglutito la pillole ricordate a Geghe di passare l’aspirapolvere prima che un ettolitro di bava sputacchiata dal micio si depositi ovunque formando una mistura resistente a qualsiasi solvente. Andate in bagno, lavatevi le mani e medicate Jay (con prudenza, ricordatevi che ha l'epatite). A questo punto alzate il piede e guardate sotto la scarpa: troverete la pastiglia intatta. Abbiate cura di buttarla affinché Geghe non la scambi per una parte della sua terapia contro l’ansia. Ripensate agli ultimi 30 anni della vostra vita e cercate di trovarci qualcosa di bello, o perlomeno un valido motivo per non appiccare il fuoco all’intero ambiente per disinfestarlo in maniera definitiva. Fatecciamo due conti (oltre che in tasca, intendo): attualmente gli abitanti del cottolengo sono sette (Sara, il tossico, l’esaurito, Il Ragazzino, il cane 1, il cane 2, il gatto). Proprio come i peccati capitali. Curiosa coincidenza.