S_CAROGNE

Maime


Era tardo pomeriggio; faceva caldo. Giugno inoltrato. Aiutavo mia zia a rimettere in ordine vecchie foto. Ad un tratto la voglia di vederti, dopo tanto. Una bottiglia di vino, rosso, e sono già di fronte alla tua casa.Lego la bottiglia ad una cordicina sottile e la lascio davanti alla tua porta. Suono e, tenendo in mano l’altro capo, mi nascondo dietro l’angolo, affinché sia tu a venire da me, a scoprirmi.Ricordo che gli attimi seguiti a quel “ dlin-dlon ” sono stati interminabili. Temevo non ci fossi, non fossi solo o, peggio, non fossi contento di vedermi. Poi tu. Il tuo sorriso ad illuminare il mio viso, le mie titubanze.Poche parole. Mi inviti a cena. Mi dici che la mattina, quando sei andato al supermercato, eri depresso e quindi hai comprato unicamente generi di prima necessità.“ Ti devi accontentare.Posso prepararti solo una carbonara!”. “ Si sposa perfettamente con questo vino! ”, rispondo. Ed è stata cena, di contorno al nostro esserci, parlare, talvolta attraverso impercettibili silenzi.Mi hai raccontato di te. Del tuo perderti, della tua memoria “ da Funes ”! Della tua paura della paura. Del non decidere che, affermavi, è pur sempre un decidere di non decidere…E poi è stata musica, la mia, che non può mai mancare, a parlarti di me.Abbiamo dormito insieme.Alle cinque, ho infilato la tua giacca di pelle, immensa per una donna tascabile come me. Mi sono seduta alla finestra ed ho ascoltato i passi dei primi viandanti del nuovo giorno.Poi ti sei svegliato. Mi sei venuto vicino e mi hai chiesto un abbraccio, forte.“ Perché non ti trasferisci qui? ”, questo il tuo buongiorno.“ Quando?!”, ho sibilato, sgranando gli occhi sorpresa.“ Subito! ”.Mi aggiro felina in questa casa da allora.Era la sera/notte a cavallo tra il 23 e 24 giugno. La Notte di San Giovanni, la Notte delle Streghe.Dicerie popolari narrano che se una donna riesce a strappare una promessa d’amore al suo uomo in questa notte, sarà una promessa eterna.Quella volta l’ ho pensato, lo ammetto, ma non ho proseguito nell’intento credulone!A distanza di quasi due anni, senza domandarmi dove finiranno i nostri passi in comune, la tua promessa eterna fa le capriole nella mia pancia.Trentaquattresima settimana.E comincio a chiedermi sarà oggi, domani?Aspetto.