S_CAROGNE

Home sweet home


Quel che sarebbe dovuta essere una tranquilla vacanza meditativa dal retrogusto zen si è trasformata in una infernale deriva psicopatologica e, come si dice in gergo ciclistico, il gruppo si è ineluttabilmente sgranato, confermando ancora una volta l’assioma per cui le cose morte risorgono con il carattere peggiorato. Diciamo innanzitutto che il soggiorno è stato allietato dalla rottura di un tubo dell’acqua e dal prezioso intervento di un idraulico capace di attirare sulla sua discendenza maledizioni fino alla sedicesima generazione. I villeggianti sono stati quindi costretti a mangiare quelli che ad una prima occhiata sembravano essere alimenti un tempo surgelati ed in seguito ammosciati e semidecomposti (e in effetti il dubbio è stato sciolto ad una seconda ravvicinata occhiata), rischiando il botulino e la setticemia. Indi è accaduto quel che non può non accadere quando collere individuali si incontrano: le urla sono state garbatamente associate a pianti perché da che mondo è mondo le cose che si presentano bollenti non valgono nulla se prive di un adeguato tasso di umidità. A seguito di queste garbate litigate estive della stessa violenza dei temporali stagionali, Sara, dopo essersi chiesta se nei paraggi esistesse una camera di decompressione emozionale (non esisteva), è caduta preda di un sarcasmo corrosivo di cui giura di essersi accorta solo a posteriori. Le allegre bestie si sono quindi suddivise in due distinti schieramenti: da una parte Sara ed un tedesco ustionato ma felice, dall’altra l’amica offesa ed un alienato con i dread. Al centro in qualità di arbitro un gringo con gli stivali. Dopo un breve conciliabolo che non passerà alla storia per la profondità ermeneutica si è deciso per una pace falsamente riconciliatoria fino alla fine dei propri giorni (di vacanza): in fondo un omicidio senza alcun guadagno è uno spreco, e lo sappiamo tutti. Sulla via del ritorno Sara è stata tempestata da sms di Jay dal tono esaltato (ho fatto la spesa, ho comprato il pesce, la cena è in frigo, ho pagato le bollette) associati a precisi riferimenti inerenti guadagni inaspettati percepiti in questi giorni, corollati da invettive indirizzate con tono di sfida alle forze dell’ordine, la qual cosa lascia supporre che i soldi guadagnati oggi verranno spesi in processi domani. Ma soprassediamo e lasciamo parlare i cari vecchi puntini… che bello essere a casa…