S_CAROGNE

Pinne, fucile ed occhiali


Per non perdere la garbata possibilità di aggirarsi in solitudine sulla battigia col campanaccio in mano al pari di una simpatica lebbrosa medioevale, Sara suole recarsi al mare con l’epato-tossico su ameni litoranei baresi al fine di contrarre in un sol colpo ebola, malaria e tifo. Di solito il binomio vaga accompagnato da elementi canini in ordine sparso che facilmente diventano fonte di disgusto per la società balneare cosiddetta civile e Jay procede fiero brandendo nella mano destra una cartina sospetta circa l’origine della quale non mi sembra il caso indagare troppo. Qualche giorno fa, causa partenza congressuale del prof. (e visto che da che mondo è mondo ogni circo ha il suo tendone), inspiegabilmente si è aggiunto alla comitiva il tenero Vogliosara (eh già, vi stavate giusto chiedendo che fine avesse fatto, vero?) che sembra aver stretto un'alleanza segreta con la fauna di casa_1971, probabilmente a causa di una strana alchimia che contrasta il lavoro millenario della selezione naturale. Nota a margine: in questi frangenti marinari viene inspiegabilmente persa la differente collocazione ideologica tra i due esponenti (Jay sordidamente vestito come se si fosse appena svegliato dopo un rave party, Vogliosara con l’abbigliamento tipico dell’addetto Mondialcasa) e si stempera la netta differenza tra la destra e la sinistra (un po' come in politica ultimamente) ma comunque... Una volta arrivati sull’insalubre luogo balneare Sara dà il via al proprio privato e simbolico rituale di scassamento anime altrui, tipico delle affezioni paranoiche: Sara ha caldo (e sono tutti obbligati a seguirla in acqua) successivamente ha sete (Jay si alza per porgerle l’acqua), ha fame (Vogliosara offre le pesche sbucciate dalle sue sante manine) e quindi ha di nuovo fame (e Jay va a comprarle un gelato dal chioschetto) il tutto mentre i vicini di roccia osservano con il sopracciglio alzato la penosa rappresentazione di femmina paturniata attigua, accettando le presenze moleste ma imponendo le distanze di sicurezza. Il top viene raggiunto quando Sara ricorda di aver lasciato il cellulare in auto (distante appena un anno luce) e chiede gentilmente (ehm) a Jay di andarlo a recuperare mentre lei giace serafica come un cadavere, immersa nella lettura di avvincenti storie di gossip nostrano (gagliarda soubrettina - Arcuri - che si esibisce nelle tradizionali liturgie estive in compagnia di un ruspante pseudo avvocato indigeno, al dente come la pasta con cui è, appunto, strettamente imparentato). Ma non sono stata io a decidere di avere dentro tutti questi semi cattivi: sono nata così.