S_CAROGNE

(I've got you) Under my skin


 (La cura)Puntuale come l'autobus al momento dell'accensione della sigaretta giunge il momento improcrastinabile del rientro. A seconda del temperamento e del rendimento scolastico l'evento può assumere tinte più o meno fosche, anche se, in misura diversa, chiunque cede alla tentazione di immaginare, progettare, sperare. Qualcosa cambierà, in meglio, ovviamente. Poco importa se l'anno scorso, e il precedente, non è andata così. Ora è diverso, non lasceremo che gli impegni si sovrappongano, gestiremo le giornate con perizia, schivando la noia, e organizzeremo con maestria lo scorrere del tempo oltre che le cartelle del pc. Artefici, se non del nostro destino, almeno del secondo semestre dell'anno. Le attese in aeroporto, le passeggiate sul mare, la visita intelligente al museo, il braccialetto di cuoio, la pelle salata, la frittura mista, lo spirito olimpico, sono coadiuvanti per la nostra autostima. D'altra parte, se usassimo nei riguardi del mondo circostante la stessa generosità che riserviamo al giudizio verso noi stessi, improvvisamente avremmo più tempo libero: nessuna lite, rari chiarimenti, sporadici pettegolezzi. Sfortunatamente, prima di partire o restare per le sospirate ferie, il post it giallo traboccava di voci (comprare i lampadari, leggere i libri comprati ai saldi, svuotare la cantina, spolverare la collezione di libri d'arte, programmare il lavoro fino a dicembre, cambiare il sistema operativo, eliminare i giochi 0-3, organizzare gli album fotografici dei pargoli, scrivere post come una laboriosa formica, archiviare le bollette telefoniche, contattare le amiche lontane...), quindi siamo già in affanno. Ma la sensazione che si prova la conoscete bene, e nell'occultamento del disagio siete maestri. Quante volte, nei rapporti umani, avete trascurato di spuntare voci dall'elenco delle insoddisfazioni e dei problemi, rispondendo “Non ho niente”, o fingendo di non ravvisare nell'altro infelicità? Confidando nella voracità con cui i problemi si nutrono di quotidiano, fino a divenire immobili, satolli come sono, vivrete un altro anno convivendo con pene e progetti forse ormai insolubili.