S_CAROGNE

Non recidere, forbice, quel volto


 (Black hole)Osare. Non è necessario un acceleratore di particelle: a taluni basta indossare un abito rosso, non parcheggiare in periferia, sfidando le caotiche vie del centro, mangiare il crudo... Accompagnata dalla mia sodale compii un gesto ardito, anzi quattro. Avevo sedici anni e mi infatuai, o meglio mi innamorai selvaggiamente, quasi voracemente, come mai più finora in vita mia. Con altrettanta foga fui respinta, sì che gli effetti sono tuttora evidenti nella mia attività onirica e nell'approcciarmi al prossimo. Ebbene: mi bucai. Una volta, come fanno tanti. Due, a imperitura memoria del dolore patito. Tre volte, come da prescrizione di un vecchio proverbio. Quattro, perché l'amore non è nel cuore, ma è riconoscersi dall'odore, e quindi, ne ero certa, l'età adulta non mi avrebbe rinsavita. Armata della certezza adolescenziale che conferiva eternità al mio amore (e alla mia pena), avrei continuato a bucarmi, ma, ahimè, il mio orecchio, per raggiunti limiti fisici, non poté più fungere da memorandum, e riservò a me sola il compito di serbare intatto il sapore di quell'amore, lasciandolo unico, nonostante le tentazioni e il glitter di cui si tingono spesso i rapporti umani. Per qualche anno mi limitai a scegliere con attenzione gli orecchini, finché un giorno decisi di non indossarne più, nel vano tentativo di prendere le distanze dall'adolescenza, sforzandomi di apparire interessata alla carriera e alle creme antirughe. Ebbene, recuperato un po' di spirito Sturm und Drang, ho deciso di comprare degli orecchini nuovi, pressoché invisibili, quasi si trattasse di un anniversario. Perché lo fai? Beh, è ovvio che le più recondite motivazioni debbano restare private, e io stessa parzialmente le ignoro, essendo di pertinenza del mio subconscio, ma probabilmente hanno a che fare con il piacere della scoperta che anche fra quattro mura osare non è peccato e che nulla è più sconosciuto e insolito dell'ovvio.