S_CAROGNE

Il segreto per diventare ricchi


Il segreto per diventare ricchi? Inventatevi la vostra religione – Così recitava Ron Hubbard nei suoi sermoni.Nonostante mi reputi una diarista anonima perseguitata dalla sfiga e talvolta da Dio, io stessa sono conscia del fatto che al mondo vi sia qualcosa di peggio. In un passato non molto lontano Jay era un punkabbestia trafitto dagli aghi abituato a vivere di cacciagione cacciando pantegane con la fionda.Adesso, come nella diaspora biblica, lui ed i suoi compagni di merende sono per lo più sparsi tra la gente, non fanno più gruppo a sé e nel volgere di pochi anni l’allegra compagnia si è scissa.Gli adepti appartenenti a famiglie ‘per bene’ ora sono cocainomani e fanno i manager in qualche azienda familiare, lavorano in banca o sono diventati grafici di successo (no, non sono gli stessi che oggi giocano ai videopoker, questi sono messi peggio perché fare carriera per loro è stata un’altra morte, l’ennesima, solo un po’ più lenta). Altri sono rimasti a lavorare in comunità, al sicuro come figliol prodighi di un Dio minore.I rimanenti  sono a zonzo con la smania di redimersi e procurano regolarmente ben più casini di quando chiedevano soldi per la dose. Ora la loro occupazione preferita è chiedere prestiti agli amici per illegittimi crack finanziari: un triste esempio è il tentativo di Jay di convertire le briciole rimaste sul conto corrente di Sara in una fruttuosa società di import – export di pesci tropicali (sich) ma lasciamo perdere. Jay adesso è totalmente sobrio, parola che ispira in lui una profonda malinconia (non passa giorno senza che Sara si chieda come sia riuscito a diventarlo) ma che non gli evita di tanto in tanto di rispolverare piccoli e innocenti vezzi. Pomeriggio di fine agosto. Suonano alla porta. Sara in versione filippina, armata di ramazza e straccio, in procinto di sturare un antichissimo lavandino retrò interrompe la cantata della varichina per urlare “Vai tu” a Jay. Tafferugli cane1-gatto-cane 2 indicano la presenza di un marocchino anzianotto appoggiato alla cancellata che osserva attento ma ben lontano il teatrino.Marocchino: Compra tappeto bello, bella figura con femmine.Jay: Vecchio caschi male, pochi soldi qui.Marocchino: Compra vestito, tua moglie poi diversa.Jay: Seee, mia moglie... Marocchino: Ah ok capito. Fa’ niente allora, ciaoJay: Ciao vecchio, fai una cosa: vai di fronte che lì sono una casa normale. Anzi no, aspetta. Fumo buono ne hai? Marocchino: Magari figlio, magari. Allora sì bella figura con femmine.Jay: Parole sante, fratello... lo capissero questa sorche pignatte e te la dessero ogni tanto. In sottofondo la risata cinica da ex tossico.Bene. Comprendo, come no, le vostre perplessità ed in parte mi ci includo chiedendomi se in tutto questo non ci sia qualcosa che assomigli alla perpetuazione di una fattura (la reiterazione è un segno diabolico, chi l’ha detto?) perciò io avrei deciso: il mio futuro è tra suore nero vestite e bambine in plissé rosa confetto, un look molto modesto, juta, corda di ordinanza, ed una enorme croce glitterata al collo. Finalmente ho capito: il destino va assecondato. A sfidarlo si perde solo del tempo.