S_CAROGNE

Scene da un matrimonio


 (Parole d'amore scritte a macchina)Una donna trova degli stivali bellissimi ai saldi e li compra, anche se le vanno un po’ stretti. Deve comprarli, è convinta di volerli, che sia un affare, che le staranno bene, che se non li porta a casa se ne pentirà per tutta la vita. Ecco, in sintesi, cosa porta una donna a sposarsi.Per evitare gli screzi quotidiani bastano lievi accordi: ad esempio comprare due dentifrici, anziché litigare sul tubetto schiacciato dal basso. Ma il problema è un altro: è una serata come mille altre. Seduti comodamente ai lati opposti del divano, con morbidi cuscini tipo viaggio aereo lunga tratta, i piedi vicini sul tavolino, non si può prestare più attenzione al posacenere che ai pensieri dell'altro. E commentare il programma previsto dal palinsesto settimanale per i progressisti non basta, se non si dà alle parole la spinta sufficiente a raggiungere chi ci è accanto. Perché un matrimonio non sia un mero patto sociale bisogna essere intimamente incapaci di compromessi. Qualche semplice esempio:varcata la soglia di casa evitate di spogliarvi per indossare comodi abiti casalinghi (troppa familiarità potrebbe sembrare strafottenza). Togliete, piuttosto, le scarpe;non fatevi belli solo per uscire: non ha senso, tentate di essere sempre carini (e di scegliere motu proprio le parole, il tono, le cure che usaste all'epoca del corteggiamento);non sprecate il poco tempo concessoci su questa ricca parte di Terra per il problema cibo: cosa comprare/cosa mangiare/dove andare. Mangiate qualcosa che vi piace, che casualmente si trova nel vostro frigorifero, che avete comprato anche se non era in offerta, o andate a cena da amici, anche se Laura non cucina bene, o nel primo posto che vi ispira, anche se nessun gourmet lo ha segnalato. Un posto che sarà bello ricordare. Avete dimenticato di fare la spesa? Amen. Significa che siete rimasti al mare fino a tardi, o che avete avuto un imprevisto: forse vi siete attardati a scrivere, o ballavate ridendo solo per l'altro, o avete fatto la lotta, o semplicemente, mentre i pargoli dormivano, avete finalmente ascoltato con calma l'ultimo degli Ojos de Brujo;evitate di fumare le stesse cicche, inevitabilmente vi sarebbe troppa quotidiana commistione, che alla lunga stanca;parto naturalmente dall'assunto che non apparteniate a quello strano sottoinsieme di umanità che si diverte a schiacciare punti neri al proprio partner (ancora più strano è quello costituito da persone che lo fanno in pubblico) o che (perché? Perché?) “No, grazie, io bevo il caffè dalla tazzina di Marco”;portare il caffè a letto non è sinonimo di una sana attività sessuale: non vantatevene;telefonate al vostro lui o alla vostra lei se desiderate farlo: le telefonate programmate sono una forma di schiavitù legalizzata che dovrebbe essere risparmiata anche alla propria segreteria telefonica;le visite agli amici si possono anche non fare in coppia: questo non costituisce un reato e non istiga a pensare che siate in crisi, ma conferma solo che siate esseri nati separati alla nascita. Assai peggio accampare evidenti scuse;non si possiede il libero arbitrio solo perché l'altra parte è in grado di dare ordini in maniera magistrale, fino a spacciarli per decisioni concordate.Su una cosa, però, occorre essere compatti, pena il rischio di rischiose, alternative, Affinità elettive: sulle letture. Questo non lo penso solo io, trattasi di literary dealbreaker. In sintesi, come tuonano da Libération, certi libri in camera da letto non possono entrare.