S_CAROGNE

Ho sceso, dandoti il braccio (Parte II)


 Una settimana dopo…Erba comprende che è di prioritaria importanza darla, la Creatura, al più presto, e accetta di telefonare a un editore locale interessato per motivi tuttora sconosciuti alla pubblicazione. Segue uno spaccato della telefonata:E: Buongiorno dottore. Sono... ehm… una delle autrici di XXX.Editore: Autrice di che?E: XXX, il romanzo che le è arrivato un paio di settimane fa.Editore: Non capisco…E: Sono Erba, una delle s_carogne.Editore: Ah... È che me lo avete inviato senza titolo.E: Mi scusi, la colpa è della mia sodale.Editore: Ho capito, non è solo finzione.E: Cosa?Editore: Lasci perdere, Signora Erba. Quando possiamo incontrarci?E: Ora le dico: martedì no perché ho il cardiologo, mercoledì io posso ma quella no, giovedì potrei liberarmi, ma non ricordo se Sara ha problemi con il cane, credo abbia la colite (il cane, non Sara), venerdì... che ne dice di venerdì sera, sul tardi? Mi creda: le nostre esistenze sono molto complicate. Arriva il fatidico giorno. Sara ed Erba, usando il Park&Ride, arrivano nel centro della città, puntuali grazie ad un tranello di Erba, la quale, senza esitazioni, inizia una ricerca spasmodica di una borsa rossa. (Un comune amico le ha invitate ad un party: dovranno indossare solo accessori rossi.) Sara bestemmia in ogni lingua a lei nota, accusando l'amica di superficialità e strafottenza. Di rimando Erba le chiede perché si sia travestita da Morticia e la invita a bere qualcosa: non le aspetta Scalfari e per quanto la riguarda possono anche mandare tutto a monte. Sa che questo atteggiamento irrita Sara oltremodo (e che le accentua le deliziose rughe della fronte); per lo meno l'editore capirà con chi ha a che fare. Continua...