S_CAROGNE

2 - Cuoio tagliato dalla cintura di un prete pieno di tormenti (Jovanotti)


Dicevamo. Sara e l’Associato si incontrano nel corridoio dell’alberghetto tirolese in piena notte. Le cose insomma sembrerebbero mettersi al meglio ma.Associato: Ehi! Che ci fai da queste parti? Sara: Vado al raduno catecumenale di Ottobre (Attenzione, questa è una battuta).Associato: Ma dai, non ti facevo tipa. Sai che io sono da tanto nei Lyons Cattolici? Ecco. Una risposta del genere (di per sé di raro impatto afrodisiaco) genera all’istante una espressione di gelida presa di coscienza e la simultanea comparsa di una moltitudine di macchie rosso porpora sul corpo di Sara. Ora tutto si spiega, anche la presenza del gagliardetto in auto e dell’anello di cui sopra (mi sembrava infatti. E così nemmeno stavolta si riesce a darla via, piuttosto si aggiunge un altro elemento al catalogo di uomini inaccettabili). Sicuramente c'è una rete di oscure forze che collega tutti gli avvenimenti, e quando capita che un raro momento di grazia riesca a farti  vedere alcuni di questi contorti collegamenti o ti getti dal balcone oppure opti per 4-5 birre consecutive (ed ottieni più o meno lo stesso risultato). Delle due la seconda. Credo che la metamorfosi Junk dell’Associato sia iniziata in quel preciso istante.  Le giornate successive hanno preso infatti una piega diversa (assai più familiare per Sara, del tutto sconosciuta per l’Associato): colazione con caffè corretto, giornata di studio inframmezzata da prosecco, scampagnata per le malghe con birra e formaggi, cena sociale a base di vino in un efferato crescendo alcolico (postilla: camminare tra i boschi ti mette in pace con te stesso, con gli altri e persino con la tua macchina: qualunque cosa ti abbia fatto, non vedi l’ora di riabbracciarla. Quando il tasso alcolico supera il livello di guardia l’unica cosa che brami sono due portantini con una lettiga, sappiatelo). Segue arrapante dopo cena con assistenza medico – psicologica di un ciellino pervaso dai sensi di colpa, in piena crisi paranoica di mezza età ed evidentemente incapace di incamminarsi serenamente sulla via della perdizione. Così il karma segue il suo corso e alla fine del weekend l’Associato è ridotto ad un colorato ammasso di cenci che sembra appena uscito dal bidone della Caritas. Sara subisce passivamente il massimo del disprezzo consentito in un'occhiata da parte delle sue colleghe con un’aria angelica da martire paleocristiano nonostante la sua sia un’indole piuttosto nervosetta e tendente all’ira. D’altronde in tasca ha già la soluzione: dicono che in caso di fuga dissociativa dalla realtà la terapia migliore sia (guarda un po’) la scrittura di un diario… continua…