S_CAROGNE

Il paradiso all'improvviso


Ovvero lo zen e l’arte di manutenzione della pazienza. Dopo le premurose insistenze dell’amica erbacea (vai, cambia aria per un giorno, hai spaccato le ovaie con La Creatura), sospinta dal desiderio mai sopito di abbandonare squallidi vegetali bolliti e formaggi dall’aspetto asfittico, Sara decide di presenziare per inerzia al matrimonio di un baldo giovane conosciuto al lavoro.Dopo aver ottemperato al dovere della lista nozze (pratica che ricorda le simpatiche collette di Jay di qualche tempo fa per procacciarsi la roba) si acchitta secondo i consueti codici da fiction e si reca solerte in sala dopo essersi sottoposta ben volentieri ad un digiuno di 24 ore per stimolare al meglio l’appetito da faina.Appena arrivata una espressione di gelido compiacimento le si disegna magistralmente in volto: oltre al solito cast che include immancabilmente sposa bisbetica, sposo affascinante come un verro castrato, suocera su trampoli con zebra morta sulle spalle, suocero diventato come Socrate buon dialettico grazie ai malumori dell'arcigna consorte, la presenza di ben tre esponenti del clero nella famiglia della sposa rivela l’esatta natura dell’evento. Fantastico, Sara è capitata per sbaglio in un raduno di comunione e liberazione: la presenza di una minoranza di trucidi metallari caduti in disgrazia e diventati ligi come scout cattolici lo testimonia. Invece di gettarsi da un balcone, come il buonsenso suggerirebbe, si accomoda ad una tavolo di allegre vedove anzianotte e dopo una saporita chiacchierata su cateteri e crostate appare in cielo il santo patrono dei precari e la stessa è premurosamente spostata dal fratello dello sposo presso una allegra comitiva di bonari chierichetti. Sara si ritrova seduta accanto ad un simpatico Quasimodo che sente i cambiamenti in atto alla fine del Medio Evo e non sa come farvi fronte. Perfetto, nel complesso un piccolo gioiello di tavolata.  Per una strana coincidenza che sfugge agli scienziati (ma anche al cervello dei genitori) i bambini sono sempre presenti ai matrimoni, corrono, urlano, si rotolano per terra e si mettono elegantemente le dita nel naso per infilare subito dopo la stessa mano proprietaria delle dita di cui sopra nel piatto di portata mentre il cameriere algerino (e non solo lui) si chiede con sdegno perché giudici affidabili non intervengano per togliere la patria potestà. Ma queste sono gioie che forse un Cuore Di Mamma può cogliere e che ai single presenti, di contro, causano solo un immediato e definitivo decadimento della libido. Dagli antipasti alla torta è tutto un susseguirsi di portate leggere come le pietre dell’Arc parigino, solo dal peso atomico più alto (se soffrite di colite agite con prudenza) mentre al tavolo viene intonata una lunga nenia intorno alla paura della solitudine che può essere sconfitta solo grazie alla fede. Unico appetitoso fuori programma è una scena hot di cui si rende protagonista la sorella della sposa, chiaramente ninfomane, che potrebbe diventare un cameo collocabile nella filmografia “sex con un ex nel bagno”. Incredibile il differente percorso di battonizzazione seguito da sorelle della stessa cucciolata nonostante espressioni falsamente finto colte della madre della sposa avrebbero potuto far sorgere qualche legittimo dubbio (alla domanda su quale lavoro svolgesse la figlia, la signora  ha ritenuto giusto spiegarne l’impiego precario tramite una ardita metafora rispondendo orgogliosamente che lavora in un albergo “ad ore” -  Freud non a caso la sapeva lunga sui lapsus).L’atmosfera di sbaracco finale viene come da copione corredata da una leggiadra bomboniera porcellanosa a forma di cane che è cosa giusta e buona abbandonare nel primo cassonetto utile sulla strada del ritorno. Il giorno, naturalmente, dopo scoprirete di avere contratto il colera grazie ai prelibati frutti di mare,  ma questa è un’altra storia. Ora andate e fecondatevi come conigli e se udite un tonfo non preoccupatevi. Sarà la speranza che il nulla non vi separi.