S_CAROGNE

L'occhio di bue è spento


S-ss-s-so-n-no-no gay, S O N O  G A Y.No, no! Volevo dire ERO, sì, ero gay.Ne sono uscito.Ho ritrovato l’equilibrio. Sì, sì. Si deve sempre tendere all’equilibrio, tra maschile e femminile. Certo. Io ci sono riuscito. Ho cinquant’anni; ho ancora mia madre, mio padre no. Ho una carriera ben avviata ed ho persino una ragazza, già. Una ragazza. Da ben sei mesi; cinque mesi e ventidue giorni in realtà.Beh, in effetti, quasi non la tocco. Non muoio se non faccio l’amore con lei. Anzi, finora, non ho mai voluto farlo. I suoi baci sono spesso stucchevoli… ma sto bene. Sto bene. E non fate quelle facce perplesse!Lei è più giovane. Molto, molto più giovane. Potrei essere suo padre. Questo non è un mio problema, oggi. Domani è? Martedì? Sì, martedì diventa un problema. Mercoledì vedremo…E’ che io voglio un figlio, una compagna e voglio avere il tempo per godermeli … E poi, voglio dare quanto prima un nipotino a mia madre. Lei, no! Lei vuole l’Amore, vuole conoscermi passo dopo passo e vedere dove si arriva…  se può funzionare…Assurdo! PRIMA il matrimonio, POI la famiglia e un figlio e DOPO, forse, ci si educa all’amore.La realtà – credo l’abbiate compresa – è che ho una certa fretta. E poi, io… sentimentalmente… sono un po’ immaturo, ecco, l’ho detto.L’ultima volta l’ho fatta grossa! Ho usato a pretesto un suo disagio in mezzo a tutti i miei amici adulti; famiglie con figli, appartamenti, stabilità e vite vissute a carico. Lei dopo un po’ ha preferito andar via ed io sono saltato su tutte le furie. Ci sono andato giù pesante:”Sei un’egoista! Asociale! Pensi solo a te! Bimbetta…”. Non era vero, poverina. Anzi, a pensarci bene, aveva anche ragione. Se non altro, però, da allora, me ne sono liberato.E’che stava diventando tutto serio, importante, vero. Rischiavo di cedere. Lo specchio si stava avvicinando… e lei, non è stupida.Adesso no. Adesso respiro di nuovo. Sono tutto lavoro e ricerca della donna della mia vita. Sì. Ss-sss-sì-sì.Adesso, sono di nuovo l i b e r o. Schiavo – solo – della mia incapacità.