S_CAROGNE

Nottetempo casa per casa


 (I have a dream/It is a good day to die)Siamo quelli che hanno vinto due mondiali, quelli stroncati da un'influenza, da un dente cariato o da una sfumatura di rosso diversa, quelli che la ragion sommetton al talento, quelli persi nella tabe del terzo millennio. E sovente, svegliandoci, ripiomberemmo nel sonno a priori, senza neppure dare una sbirciata alla giornata che verrà. Solo per non avvertire mancanze, per non andare a una riunione. Quella notte mi sono addormentata ripetendomi la domanda “Siamo noi che lasciamo la vita o lei che lascia noi?” Quell'attimo fatale ha tutta l'aria di essere diverso da quello, pur ineffabile, a ondate, in cui raggiungiamo l'orgasmo. E pensavo: cosa starà facendo il mio prof. di latino? Cosa sogna l'uomo che mi dorme accanto? E il mio gatto ricorda la sua mamma? Tu, intanto, dormi, leggi o fai l'amore? Che fa chi ha paura? E chi ha appena trascorso la giornata più intensa della sua vita? E ancora: la ragazza carina che ho visto al supermercato sarà rientrata a casa? Scrive parole d'amore o ascolta musica in lenzuola pacchiane? Come sarà la sua casa? Immagino per un po' di essere protagonista di vite che non ho. Quanto è buia la notte di quelli che domani moriranno o uccideranno? Il pianto di mio figlio pone fine alla mia curiosità e al mio dormiveglia. Mentre il mondo accoglie festante la notizia “Obama è il nuovo Presidente degli Stati Uniti d'America”, lui, più semplicemente, ha fatto pipì a letto. Ecco, ora ricordo chi sono: scanzonata lettrice di strisce, maniaca dell'ordine di oggetti grandi come una noce e del rispetto di certe scale cromatiche. Anche io, inconsapevolmente, sono parte di uno dei giorni che cambiano la Storia. Certo, mi sarebbe piaciuto di più essere un ologramma, come quelli della CNN, essere insomma più vicina alla scena, ma va bene. Mi accontento. Ostenterò moderata soddisfazione e non darò ascolto alle geremiadi locali per conservare intatta l'emozione.