S_CAROGNE

Il Signor Trompe-l'oeil


Il Signor Q ha dita affusolate, pelle bianca e morbida. Occhi scuri, capelli color saggezza. Veste con ricercata eleganza; la sua figura, snella e longilinea, lo fa apparire un gentleman inglese.Il suo viso odora di fumo ed il sorriso accarezza chi ne è fortunato destinatario.Ha intelligenza sopraffina e la voce ammalia raccontando dei mondi del non so.Il Signor Q è impeccabile corteggiatore e amante appassionato. Distilla con sapienza il suo sangue nelle vene di colei che cede alle sue lusinghe. Egli sa essere droga.Il Signor Q è poesia, letteratura, filosofia. E’ vino rosso e arista all’arancia, fotografia e pittura. Oscurità fertile, disarmante e tenera caducità d’essere uomo.Il Signor Q ha dita lunghe e insidiose che graffiano l’anima, occhi che ripiegano su sé e capelli prematuramente invecchiati. Ha paia introvabili di calzini, che si bucano alla prima camminata e, a ben guardare, del gentleman inglese resta solo una lontana apparenza. La puzza di fumo impregna chi gli si accosta e pervade le sue parole, vuote e intossicanti. Il suo sorriso è preludio deleterio del lento marcire di chi lo ricerca.Ha intelligenza sopraffina, ma non è abbastanza acuto da comprendere che è l’unica cosa che possiede.Il Signor Q è tela di ragno costringente. Colleziona eserciti di preziose e bellissime marionette. Affonda il suo coltello di insicurezza nelle loro carni accoglienti e calde. E’ poesia che fugge l’emozione. E’ vino spunto e cena di tre giorni prima. E’ letteratura che non può insegnare a vivere. E’ foto mai scattata. E’ incapacità di dipingere una tela troppo grande che, bianca, spaventa. E’ colui che alza la posta in gioco senza saper giocare.Lo scopriranno  tutti, poco a poco. Lo scoprirà anche lui o forse lo sa già, per questo colleziona solo inizi. Inizi di nulla senza trama.Il Signor Q ha l’occasione di non perdere questa partita.La Signorina S glielo augura, saluta e se ne va.