S_CAROGNE

Sua Eminenza ed io


Cari amici e lettori Ulligani, è lunedì, sono le 19.30 e Sara, nonostante sia appena tornata all’ovile, è davanti alla protesi portatile. Già questo di per sé è piuttosto malsano. Vogliamo farci un po’ i mazzi di Sara e parlare di quello che ha fatto nelle ultime settimane? Ma sì, dai dai.In questo momento di atroce e scomodo traghettamento esistenziale la pubblicazione della Creatura, ricordiamolo, appare sempre più simile ad una purga staliniana, solo leggermente più dura.Capita così che anche amici e conoscenti si facciano carico delle tribolazioni di una acuta scrittrice (la mia è una collaudata tecnica di sfinimento) e riescano a fissarle un appuntamento con un millantato critico (letterario? No, cinematografico*. Che c’entra con Sara? Nulla. Appunto). Il primo incontro con Sua Eminenza viene indetto all’improvviso e coglie la vostra amata blogger un filino alla sprovvista, ovvero proprio quando la stessa è impegnata a laccarsi le unghie nella riservatezza delle proprie piastrelle e mostra una inquietante somiglianza con Rosa Bazzi. Una di quelle sere, per intenderci, in cui una persona normale non aprirebbe l’uscio nemmeno alla nettezza urbana (che forse mi avrebbe semplicemente caricata) ma Sara, lungi dal perdersi d’animo, con la lentezza del velociraptor che ha appena avvistato una preda nel fogliame, sospinta da mendaci promesse di successo, in men che non si dica si dedica subito alla ricostruzione. La stessa mano che ogni giorno empie la ciotola di prelibati croccantini segrega 4 cagnacci incattiviti ed un gatto impestato nell’ingresso e si mette diligentemente all’opera. Il caso le regala un nuovo dubbio: minigonna straccia mutande? No, troppo Lolita alle ultime ore di verginità. Maglioncino e mocassino? Dovrei comprarli entrambi ed Erba non è più il prestito di una volta. Gonna di ragionevole lunghezza? Per carità, troppo sintonizzata sulle frequenze della Endemol. Bene, non resta altro, si ripiega quindi sul sempre caro look da Morticia imborghesita. Sara arriva in anticipo con la tipica solerzia di chi non vuol lasciar spegnere una speranza, Lui in ritardo, colpa che in circostanze normali non si nega ad alcuna Eminenza.  Breve Excursus: in questi ultimi tre anni Sara, pur trascurando i basilari rapporti umani, non ha totalmente rimosso le regole del vivere civile perciò l’evento la vede equamente divisa tra l’ossequioso ed il manieristico (la nostra terrà fede ad un garbato quanto patetico Lei per rivolgersi a Sua Eminenza). Lui, anziché avere a cuore la sua  (buona?) reputazione e telarsela all’istante decide di darle corda (il tipico indizio che segnala subito una mente tendente alla follia. Coraggio. Andiamo oltre la prima impressione). Non so Sua Eminenza a chi immaginasse di dover concedere udienza, forse ad una accanita lettrice di Top Girl (mensile della scuderia Mondadori destinato alle giovani adolescenti mentecatte), più che alla femmina scomposta e crivellata di piercing che si è trovato davanti, ma comunque mostra di saper reggere discretamente l’impatto, nonostante l’età. Una chiacchiera veloce davanti alla Saramobile accuratamente parcheggiata in divieto di sosta (tanto per mettere subito in chiaro la pasta di cui è gustosamente fatta Sara) ed i due si danno appuntamento per il giorno seguente.   *Legenda. Critico cinematografico: gentlemen che vestono in maniera ragionevolmente compatibile con i costumi nazionali, indossano cravatte dal gusto sartoriale british e sembrano dotati di buon senso ed equilibrio quando in realtà non lo sono affatto.  Continua…