S_CAROGNE

Il Gattopardo


(Smile)  Una infanzia trascorsa tra un pallone ed una corda da saltare, una gioventù scandita dal minuzioso ascolto dei dischi, dai concerti e dalle feste alcoliche, la televisione, rigorosamente in bianco e nero, ci deliziava con il segno del comando mentre al governo faceva il suo primo infelice esordio un simpatico massone. Era il 1972 ed i lavori di costruzione dell’ospedale San Salvatore (Aquila) erano appena iniziati. Poco più a sud veniva inaugurata la gloriosa Salerno-Reggio Calabria. Berlusconi era solo un imprenditore edile e i punk portavano in giro la loro scimmia sulla schiena con estrema dignità. C’era già nell’aria un cambiamento ed infatti poco dopo erano arrivati i McDonalds, la Nike, Michael Jackson, i paninari,  le Timberland ed i Rayban, insomma era arrivato quel favoloso decennio che ci avrebbe trasformati in poco tempo in un involucro di circostanza, l’uno uguale all’altro. E sotto tutti quei centimetri di benessere continuava l’edificazione del San Salvatore (per ultimarlo ci sono voluti quasi trenta anni, alla fine l’ospedale sarà costato circa 84 milioni, a fronte del centro sanitario di cardiochirurgia che Emergency ha costruito in pieno deserto a Khartoum con appena 12 cocuzze, chiavi in mano, attrezzature biomedicali comprese).  Ma noi eravamo troppo presi dalla vita di J. R. per occuparci della nostra, edificata secondo i dettami della migliore architettura di camorra. Certo c’era chi, appena dietro le effigi di Che Guevara da una parte e di Madre Teresa dall’altra, sollevava più di una perplessità sul futuro della nostra discendenza, ma visto le brutte notizie son cose da iettatori, o da comunisti che - è risaputo - i bambini non li amano, quando non li mangiano addirittura, non abbiamo mai voluto tendere l’orecchio.  Così trecento milioni di sponsor avanti, e miliardi di spot dopo, ci siamo ritrovati con un portatile sulle ginocchia e un’ipoteca sulla testa, Berlusconi è diventato quel che sappiamo e i punk sono quasi tutti morti impasticcati: i pochi superstiti hanno partorito figli in Lacoste condannati a vagare nel silicio cercando amore nei modi più sbagliati. Solo Andreotti sembra sia rimasto lo stesso. Andreotti e la Salerno-Reggio Calabria, a pensarci bene. D’altronde bisogna che tutto cambi, perché tutto resti com’è, nunc et in hora mortis nostrae. Se lo Stato fosse un corpo oggi sarebbe esanime: potrebbe partorire decreti, leggi, e persino nuove Costituzioni ma nulla, nell’immediato, basterebbe a rianimarlo. Ma noi, Italiani Brava Gente, anche stavolta sapremo superare in fretta il nostro dolore, ricoprendo con l’oblio il sudario dei morti. Ed è per questo che il nostro amato Premier ha esortato i bambini a farsi accompagnare al mare dai loro papà. Per dimenticare. E perché un po’ di iodio, si sa, ai piccini fa sempre bene.Solo che Lui, previdente, intendeva il mare di Sicilia.  Postilla: Il gotha delle costruzioni gestisce Impregilo, che è la stessa azienda che sta costruendo l’alta velocità tra Torino e Venezia. Quella stessa che sta ammodernando (come ha ammodernato l'ospedale San Salvatore?) la Salerno-Reggio Calabria. Quella stessa che aveva in gestione, attraverso la Fibe, il processo di smaltimento dei rifiuti della regione Campania. Quella stessa a cui il governo vorrebbe affidare i lavori per la costruzione delle nuove centrali nucleari. E, naturalmente, del ponte sullo Stretto di Messina.