S_CAROGNE

La mascella dell'alce è sparita


Hai avuto il mio corpo, esclusivo e appagante appannaggio di mesi. E allora?Stolto ed egoistico soddisfacimento di carne e di brevi e vuoti attimi! Perdo lentamente la voce e non te ne accorgi. Sono annoiata, trascinata, stento a riconoscermi nella mia perdurante apatia sessuale. Occupo il tuo letto e mi rigiri come pesante cadavere di lucertola. Un tempo preda compiaciuta, ora preda decomposta.Non gioco più; la mia infantilità affoga nel dover essere compunta e seria. A volte temo tu possa vergognarti di me. Soffoco.Mi chiudo in pensieri nei quali dispero tu voglia mai entrare. Lascio discorsi sospesi le cui fila non afferri. Mi accorgo che molte delle cose di me che non conosci non ti interesserà mai conoscerle perché non sono sintoniche rispetto a te, alla tua vita. Mi sento piccola, immatura, giudicata dalla tua grave altezza d’essere non semplice. Alimento aspettative quotidiane che vedo puntualmente deluse e cerco qualcosa che non arriva. Non hai colpe, è chiaro. E sei pronto a sottolinearlo, excusatio non petita… Non si tratta di essere uguali, ma di essere combacianti nella diversità.E poi mi perdo, fuggo, cado e ricomincia il gioco, il giogo. La tua musica classica è rilassante ed è pacata compagna di viaggio, così come il buon vecchio De Andrè ma ogni tanto un po’ di sano rock potrebbe rompere gli schemi… persino la Carrà sarebbe divertente, credimi! Al solo scopo di cantare demenzialità, r i d e r e.E cosa faresti se ti chiedessi di fermare la macchina e scendessi per il gusto di iniziare a ballare? Sarei troppo pazza io?E cosa c’è di male nel volersi comprare una bottiglia di vino per berla “a canna” in macchina mentre si va verso il non so?  Si può bere vino anche senza appositi bicchieri, lo sai? Dici sempre che tu hai passato "questa fase".Non capisco se sei tu che non riesci a sciogliere nodi o se io fingo di saper sciogliere bene i miei.Non credo nemmeno sia questo il punto. So, però, che conosco buona parte della vita delle tue ex e del loro entourage, ma non me ne importa nulla di loro  - se non in relazione ai miei perenni paragoni che mi trovano sempre in difetto, ovvio. Loro così speciali, preparate intelligenti, compite e trattenute a dovere, ormonali nei luoghi opportuni. Io così zingara, mediamente intelligente senza eccedere, pericolosamente ingestibile e tendenzialmente ormonale ovunque! -. So che voglio sentirmi unica. So che sono una donna. Tu lo sai? So che a volte fingo piacere ed interesse. So che ieri avrei voluto qualcuno che sapesse ascoltare e capire le mie parole e non ti ho chiamato.Il cronometro segna un tempo avanzato. La corsa terminerà a breve. L’intervallo del comodo non fa per me, non troppo a lungo. Mi dispiace.