S_CAROGNE

Solo


Ti ritroverai solo. A girare per la tua immensa casa con vetri doppi, affinché il mondo non entri, affinché  la rappresentazione che rimanda lo specchio non venga scalfita. Solo. Rimbomberanno i tuoi passi e il tuo cane ti lascerà prima che tu possa tirargli l’ennesimo calcio perché ti festeggia troppo al rientro. Rimarrai solo, Professore, ordinario, certo, perché, fino ad allora lo sarai diventato, un solo professore ordinario. Immerso nei tuoi libri, nascosto tra le loro pagine nel tentativo disperato di soffocare la terrificante possibilità di affrontare il mondo.Mi dirai, allora, il prezzo pagato?Prima o poi, fidati, arriverà, lento, sordo, il senso di insoddisfazione. Prima  o poi l’eco del tuo ramingo e ozioso ciabattare per i corridoi delle tue opere d’arte sarà insopportabile. Il frigo vuoto, il gocciolare del lavandino di notte.Senza compagna, senza un altro corpo sotto le coperte, senza pathos, senza onestà, la tua vita si ripresenterà a chiedere il conto del suo essere stata mal spesa.Vigilia di Natale, Capodanno, lunedì, sabato, compleanno…  un giorno come tanti. Caffé, cornetto giornale. Silenzio. E nel silenzio tornerà la sua voce, esile, tremante, insicura. La sua voce onesta e appassionata, la voce zingara che risaliva la china e nel suo risalire ha incrociato i tuoi occhi.Auguri, Professore, buon venerdì sera.