S_CAROGNE

Liberian Girl


Ogni capodanno era lo stesso. Finivo la cena con i parenti e passavi a prendermi con la cinquecento rossa. Guidava tuo padre. Entravamo dalla cucina, nel seminterrato e salivamo su. Il salotto diventava la nostra stanza. Di fronte al divano il videoregistratore e la cassetta da vedere. Quella: IL CORVO.  Sempre così quella nottata e la ripetizione era il rito che suggellava l’amicizia. Anni:14-18. Ci sentivamo grandi a stare sveglie fino all’alba e ad addormentarci spossate dopo le chiacchiere infinite su discorsi imparati già a memoria sui banchi.Verso i 16 hai iniziato a parlarmi di te più profondamente o forse sono solo maturata io fino a leggere nei tuoi silenzi. Anoressia prima, bulimia poi. E dopo è arrivato il periodo dark. Ingrassavi, assai, mentre Robert Smith continuava a farti battere il cuore.Ti seguivo nel tuo eliminare colori. Nel tuo graffiarti la pelle con tatuaggi fai da te. Iniettavi inchiostro con l’ago. Non ho mai capito come facessi. Non ho mai capito come sopportassi il dolore. Ora comprendo che lo sopportavi perché lo cercavi.Io la razionale. Tu la coraggiosa. Lo sei sempre stata più di me. Anche quando mi hai raccontato delle sue violenze ripetute. Anche quando ti drogavi per lui. Perché tu lui lo amavi, da sempre, dal V ginnasio ed io quegli sguardi li giudicavo, li bocciavo. Io lui lo detestavo. Ma io ero la borghese. Tu eri la libera.Ti ho rivista poche sere fa. Sempre dark. Stavi con il tuo uomo, è tedesco e tu hai imparato perfettamente la sua lingua. Sei in gamba. Anche se non vuoi saperlo. Ti ho vista magra, smunta come da tempo non era. Credo che l’anoressia sia tornata.Sai, non fa nulla. Quello che mi hai fatto, dico. E poi, oggi è morto Michael Jackson e tu lo adoravi, Prima di Bob, ovvio. Grazie a te ho imparato ad ascoltare la musica e questo lava ogni colpa!Buona vita. Non farti troppo male.