S_CAROGNE

Bolla d'aria


Accade che ci si senta svuotati. A luglio, quando il cielo è terso e le rondini sembrano volarti addosso nella terrazza, all’ultimo piano; quando bevi il martini bianco che talvolta ti concedi di ritorno a casa, a fine giornata, in sostituzione della fida Dreher, seduta con le gambe poggiate alla ringhiera. Il crepuscolo alla tua sinistra. Loro, le rondini sembrano volerti indurre al gioco, all’apertura verso il nuovo, che sia la stagione, che sia l’altro, che sia tu.Capita di camminare tra la gente scostandosi per evitarla. Con i Red Hot a palla nelle orecchie, a ricordarti un tempo in cui eri troppo simile a come sei ora e troppo diversa rispetto a ciò che non sarai mai.Non c’è sempre bisogno di un motivo per sentirsi cavi. O perlomeno, non c’è sempre bisogno di un motiv grave. A volte succede.In quei casi, rotoli nella quotidianità, nel dover essere che ti trascina, ti ingloba. Ci galleggi, come una boa in mare aperto; scissa, gli occhi sono distratti, le mani seguono ordini meccanici che una parte di te sa impartire come fosse il navigatore automatico nei tuoi momenti di assenza da te.Anche scrivere diventa una fatica. Quello che ami non vuoi storpiarlo. Ti viene da proteggerlo, allontanandolo, aspettando si riapra la vena di un sentire più vivo. D’altro lato, non puoi mollare, perché sai che è uno dei pochi momenti in cui la scissione diviene unità, forse… forse… E quell’unità lucida, di tanto in tanto, ti manca. A volte ti manca molto di ciò che credi di non avere.Dove sei, Fra’? Nome così comune, Francesca, così sostituibile, barattabile, confondibile. Dimmi dove ti trovi e verrò a riprenderti. No. Dimmi dove ti trovi e scapperò da te, con te. Andremo a Marsiglia e poi in Spagna, come dicevamo pochi giorni fa. Oppure a Berlino. E’ da tempo che voglio andarci e Gloria ci trova la soluzione viaggio perfetta. Sarà all’avventura, come non piace a te!Oggi mi hai fermato e mi hai chiesto di parlare. Non ti vedevo da mesi, non ci parlavamo da un anno, forse più. Vedi, non è che non voglio parlare con te è solo che – scusa - non me ne importa nulla.Lasciami strisciare  nella vita, tra la gente, come bolla di sapone che non scoppia che non si dissolve, sebbene vorrei, vorrei… Embolo tra le arterie ostruite di me.Silenzio. Stasi. Se chiudi gli occhi le note tornano alla mente. La memoria regala pelle d’oca. Darai il massimo, giovedì. Nonostante sia difficile, nonostante sia importante solo per te. Per il tuo piccolo mondo di emozioni. E poi? E poi dimentica. Gli altri lo hanno già fatto.