S_CAROGNE

La seconda possibilità.


Li chiamano sistemi complessi. Sono quelli imprevedibili, incalcolabili, non banali. Quelli che riconoscono le loro operazioni e creano la loro differenza. Quelli che dato un input non elaborano uno specifico output, semmai, ogni irritazione può comportare infinite altre connessioni.La politica, questo sistema così complesso, talvolta così banale!Dato un candidato, Boccia, promosso da capoccioni illuminati (ufficialmente) per far convergere forze centrifughe e divergenti del PD, viene eletto a furor di popolo Vendola, il cui tentativo bieco di annientamento è stato tale da indurre un popolo non ancora del tutto narcotizzato ad alzare le natiche dalla poltrona e staccre gli occhi dalle tette finte della Ventura per andare a votare alle primarie.Sciocco sottovalutare, da parte degli alti vertici in barca a vela, il carisma di un uomo “diverso” che rappresentava non solo se stesso come uomo politico, ma sé come progetto politico funzionante in una regione di un meridione sempre più “periferizzato”.E adesso siamo qui, in corsa di nuovo. Di nuovo perché secondarie, di nuovo perché seconda tornate di regionali.Caro Nichi, ti dirò, a me che tu sia gay, cattolico, comunista, che tu sia popolare, acclamato, un bell’uomo… interessa poco. Non sono sempre stata d’accordo con le tue mosse, né con la tua propagandata diversità. Se sono venuta a votarti alle primarie è stato principalmente perché ho ritenuto intollerabile atto di sciacallaggio quello che hanno provato a farti subire la settimana prima del voto, al solo mafioso scopo di gambizzare un uomo politicamente forte.Per il resto, alla convention tenutasi in questa città, io c’ero e c’ero perché avevo voglia di respirare aria di cambiamento, forse irreale, forse tanto desiderata da credere che stia arrivando a mutare vento con una energica folata. Eppure, la mia voce è restata in gola, amareggiata, quando tra i tuoi sostenitori, sul pulpito della propaganda, sono comparse, “in pompa magna finto comunista”, i soliti volti noti di un sistema duro ad essere seppellito, perché, sai, i sistemi complessi hanno loro codici, le loro operazioni inoltre, talvolta purtroppo, sono autopoietici e rompere la catena crea più danni che benefici.Mi sono chiesta perché su quel palco ci fosse una ricercatrice figlia (guarda il caso) di un Preside di Facoltà a difendere i miei diritti e non ci fosse qualcuno come me, più modesto, più umile, con meno santi, ma che, probabilmente, paga un conto più salato e non per demerito intellettuale. Mi sono chiesta cosa sarà di me, come dei precari che una signora ben più umile e con meno prosopopea e gioielli ha rappresentato su quel palco e che non è stata granchè considerata dal tuo discorso finale.Vedi, Nichi, la farò breve. Tu adesso hai una seconda occasione. Alla prima non hai cannato, ma alcune incongruenze forti ci sono state, ammettilo.Adesso hai una seconda possibilità. Quella di una corrispondenza pressocché completa tra l’uomo del palco (mirabile cantastorie più o meno vere e realizzabili) e uomo “di strada”, quello che cammina tra “il suo popolo”, come ami affermare.A ‘sto giro, non perdere il treno, o, se ritieni di non averlo perso, cerca almeno di non arrivare in ritardo, perché la mia vita e quella di tanti come o peggio di me, passa e lo slancio e la passione lascia il posto alla frustrazione ed alla amarezza di un muro di gomma sempre più resistente rispetto alle mie spalle.