S_CAROGNE

Smetto Domani


Dopo Fruttero & Lucentini, Age & Scarpelli e Dolce & Gabbana, il panorama artistico italiano vede la nascita di una nuova coppia di autrici: Erba e Sara. Da oggi, oltre a crapulare allegramente su questo blog, potrete leggere le gesta delle vostre blogger preferite sotto forma di accattivante romanzo epistolare. Consapevole della natura patologica nel proprio rapporto con la scrittura (l’una) e forte dei suoi argomenti atti a riscuotere l’interesse di una qualunque lettrice di Cioè (l’altra), le due si sono ritrovate dove tante volte avevano immaginato ma anche dove ad un certo punto non avrebbero più sperato. Ovvero sulla copertina di un libro.  L’opera narrativa (ah ah, divertente) oltre a vantare una barbosità da televendita è caratterizzata dal porcino uso della punteggiatura e della costruzione random della trama, peculiarità che avete già avuto modo di apprezzare su questo blog (nulla insomma che una boccetta di bromuro non possa agevolmente risolvere). I più refrattari eventualmente possono limitarsi alla lettura della quarta e della copertina (che probabilmente è la parte migliore de La Creatura, e con questo ho detto tutto). Indi per cui più che un invito alla lettura questo è soprattutto un esortazione all’acquisto del libro, dato che una delle autrici è bisognosa. A richiesta il tomo verrà inviato con dedica personalizzata di Erba, beatificato da impronta delle labbra di Sara_1971 e impregnato con una goccia di antiparassitario per cani. Naturalmente nel panorama editoriale La Creatura appena edita ha lo stesso valore della moneta dello Zimbabwe a Wall Street. Però un risvolto positivo alla fin fine c’è. Distratte dalle litigate con i nove decimi del mondo pseudo-letterario le due hanno ripreso a rivolgersi la parola, saltuariamente persino in maniera urbana. Sia chiaro: i loro dialoghi sono sempre guarniti da epiteti che farebbero impallidire persino i nostri politici, ma è già qualcosa. Come potete vedere il mio senso dell'umorismo non è stato freddato dalle litigate con la casa editrice, dalla perenne mancanza di contante e dall'assoluta incapacità di provvedere a me stessa. Per ora.  Smetto domani. O forse no.   Chiunque scriva ha in mente una storia, dei fatti, dei personaggi ma soprattutto ha dentro di sé una voce. E il timore maggiore, quando si cerca di metterla per iscritto, è quello di tradirla, di perderla insieme a quel che siamo e che, una volta messa giù la prima parola, fatalmente non saremo più. A volte basta una annusatina per ritrovarla: sul cuscino impiastricciato, tra le pagine di un libro o sui maglioni impolverati imprigionati nei cassetti, come non fosse ancora passato remoto ma solo breve assenza. Altre volte quella voce, la stessa che sembrava capace di resistere ad ogni vento pur cigolando fin nelle ossa, diventa talmente lontana da non farci più distinguere ciò che ricordiamo da ciò che abbiamo solo immaginato. La voce che mi ha condotta fin qua, e che non voglio smetta di accarezzarmi con forza nonostante faccia un po’ male, è stata quella di chi avrebbe voluto che tutto fosse tornato com’era prima e che invece si è trovata costretta a convivere con ciò che è stato. Se non temessi l’essere patetica direi che la nostra (la mia e della Creatura) è stata la voce della disperazione. A volte il destino è solo un fastidio, una nostalgia, una piega rigirata lì, altre volte è un fulmine che divide in due un albero lasciandolo poi bruciare lentamente. Ed in questo caso può succedere che alla propria sorte ci si affezioni così tanto da non poterne fare più a meno, come se il Demiurgo responsabile del nostro sfacelo fosse anche l’unico testimone di quel che un tempo siamo stati. Così la pervicacia con cui cerchiamo di ricongiungerci al nostro passato diventa, ineluttabilmente, anch’essa destino. Forse se si racconta, in fondo, è perché si vorrebbe ritornare a dare voce. N.B. La Creatura, in arte Smetto Domani, per la prima volta sarà in vendita ad Expolibro – Fiera del Levante (Bari 8-11/04/2010) presso lo stand della Libreria Roma. Affinché la commistione tra realtà e virtuale sia completa il libro è –naturalmente -dedicato al blog, quindi a Voi (pensate un po’ quanto sto messa male). Adesso, scusate, vado a divinare le tracce di guano sulla balconata per predire il futuro di tutti.