S_CAROGNE

Carillon


Le dita si contorcono al pari dello stomaco. Disegnano nodi improbabili ed il senso che li regge è troppo corto per intrecciare legami.Camminare sotto la pioggia non è mai stato un vezzo al sapor di libertà per me, eppure, l’altra sera, lasciate le vostre chiacchiere d’intelletto zuccherato ed arrivata alla soglia del mio albergo, ho girato le spalle ed ho preso la strada sotto i piedi.Le prime gocce hanno bagnato le labbra, le seconde i pensieri.Il mio volteggiare torna sempre a bussare alle soglie della mia gola. Sale fino agli occhi ed urla saliva.Credo tu tema la mia leggerezza, credo tu legga la mia libertà.Mai rubare la scena al matto. Mai passare sulla sua strada.Se tu riuscissi ad uccidermi, forse non soffriresti più del colore delle mie parole. Forse non riuscirei ad impietrirti. Forse smetteresti di riconoscermi doti che non ho.Ogni passo in avanti cancella il precedente e non sempre si impara da ciò che si è già respirato.La strada nella notte è lunga quanto io desidero sia; ed odora di città altra, di gente sconosciuta, di umidità di ciottoli.Ho camminato l’avarizia, la lussuria, l’ingordigia. Ho camminato il mio nome.Una ballerina tra cento, mille braccia. Ho giocato il gioco dell'altro rimanendo inafferrata. Vuota della presa forte della tua mano tra i miei capelli.Sono la donna dall’identikit sbagliato. Sono la pazza che rinnega il potere, il tuo.Le mie gambe camminano forte stanotte. Tracciano un sentiero nelle vene, succhiano e sputano sangue rinnegato.Seduta sul marciapiede, in Piazza Duomo bevo una birra. Ascolto parole passanti, lo sbattere di una finestra. L’aereo è partito. La distanza si è fermata. Ha smesso di piovere.I miei occhi erano pozzi profondi, grandi olive nere porte alla tua bocca famelica, ammalata. Imparo il gioco del teatro. La maschera che sapientemente si sceglie di indossare. La stessa che presumibilmente non andrà in scena.Esaltavi la mia dolcezza, ora rinneghi la mia caparbietà.Ho camminato a lungo ed ora sono stanca. Ho camminato a lungo ed ora voglio riposare.Il passo ripercorre la strada mondata da te.Domani sarà un nuovo libro da leggere. Domani sarà suono nuovo. Sarà un carillon.