S_CAROGNE

Apologia dell'infedeltà - Prima parte


Considerare il tradimento sessuale alla stessa stregua del tradimento di un'amicizia, di un impegno serio, di un ideale o ancora di se stessi è profondamente ingiusto.Mentre in questi ultimi casi la volontà ha un ruolo preponderante, e si può parlare di veri e propri atti di slealtà, deleteri per quanto mi riguarda, nel tradimento sessuale, che mi pare più consono definire infedeltà, interviene anche una componente sulla quale nonostante i nostri sforzi abbiamo un marginale dominio: l'istinto.L'essere umano è infedele per natura. Non sono certo la prima a dirlo. La fedeltà assoluta è senz'altro una virtù, ma rarissima. Molto più rara di quanto si vuole far credere.Se non fosse così, una volta scelto il compagno per la vita non dovremmo più provare desiderio per altri. Mai più. E invece le cose vanno diversamente.Ci conosciamo, ci innamoriamo, ci mettiamo insieme, e dopo un tempo la cui lunghezza è condizionata da mille variabili iniziamo a guardarci intorno e torniamo, più o meno consciamente, a caccia. Le nostre certezze iniziano a vacillare. Se il legame che abbiamo costruito è solido, cercheremo di resistere e di non cadere in tentazione. Saremo infedeli con la mente, all'inizio, soltanto con la mente. E ci racconteremo che non stiamo facendo nulla di male, in fondo.  Poi, cavalieri gagliardi della nostra epoca, aggiungeremo le parole e infine, ciascuno secondo i canoni del proprio carattere e la generosità del caso, la grande maggioranza di noi, meschini esseri terreni, cederà le armi alla prepotenza della carne. Con tutte le conseguenze del caso. Se la fortuna e la nostra intelligenza ci sorrideranno, avremo aperto un canale che non si chiuderà più, fino all'eventuale disastro, e poi ancora.Tutto questo a proposito delle relazioni stabili, di lunga durata.Chi viola sistematicamente ogni rapporto, anche neonato, è semplicemente incapace di innamorarsi. Sappiamo tutti che quando si è veramente presi da qualcuno è impossibile anche solo pensare di provare interesse per altri.E qui non considero nemmeno i casi estremi; le patologie, le ossessioni e i comportamenti compulsivi, ma rivolgo il pensiero a normali bipedi pensanti adulti, in grado di conquistare una degna compensazione tra impulso e ragione, di vivere nel proprio corpo smussando le contraddizioni ed inseguendo un equilibrio accettabile.Siamo onesti. E realisti.Togliamoci un momento le mascherine da gente perbene e buttiamo nel cassonetto degli abiti usati il vestitino della prima comunione; la maggior parte di noi è, è stata o sarà sessualmente infedele. Tutti di primo, quasi tutti di secondo, moltissimi di terzo grado.E' NORMALE. Prendiamo fiato e guardiamoci nelle pupille dei monitor: normale.Non siamo dei mostri.Non per quello.  Segue