S_CAROGNE

La casualità dell'impasto


Se volete passare qualche giorno con Sara (non ve lo auguro) risparmiatevi il parrucchiere, l’estetista e le unghie laccate. Soldi buttati. Non dimenticate piuttosto un plaid e dei viveri.Stavolta il viaggio è di lavoro, anziché di piacere (volendolo chiamare così) e Sara grazie a piccole astuzie da mentecatta riesce a convincere Anonimo ad accompagnarla. La meta è al Nord, tra i monti dove regnano temperature leggermente inferiori a quelle della prima era glaciale. Sara si mette in viaggio sotto un temporale primordiale: l’autostrada appare allettante quanto una piaga da decubito ma i casini in cui la vostra è rimasta invischiata nelle ultime due settimane lo sono ancora di meno, perciò si parte.  I due non si vedono da alcuni mesi per cui l’incontro per una volta è civile nonostante siano circa le 2 di notte. Sara ha una vistosa infezione da piercing al labbro, Anonimo una mano fuori uso: entrambi fomentano la reciproca visione ipocondriaca dell’altro per tirarsi su il morale. La novità stavolta è rappresentata dal cane, un cucciolo peloso dal carattere devastante che battezza l’auto di Anonimo masticandone il volante. Lui, con raro fair play, non dà peso all’accaduto e regala un insulto in mandarino all’indirizzo di Sara prima di disinfettare con l’amuchina l’abitacolo (Anonimo è leggermente fissato con l’igiene ma non diteglielo vista la sua permalosità***). Dopo cena (e dopo una decina di goliardate da branda che per poco non sfociano in un episodio di cronaca nera) si va a letto in camere separate: Sara da sola, Anonimo con il cane. La notte scorre serena ma i problemi sorgono insieme all’alba: le differenti abitudini si ripercuotono in tutta la loro nefasta problematicità soprattutto nel bagno. Il cane impiega 30 secondi per tolettarsi, Sara 3 minuti, Anonimo dalle 3 alle 4 ore. Ma i due hanno imparato a gestire i conflitti perciò dopo appena un paio di insulti ci si incammina verso il lungomare. In teoria Sara dovrebbe recarsi ad un seminario e Anonimo dovrebbe gironzolare per il paese fino all’ora di pranzo. Ma siccome l’unico a mostrare una parvenza di interesse nei confronti del seminario è il cane i tre cazzeggiano allegramente in giro fino all’ora di pranzo.  Ci sono animali che possono essere facilmente catturati dopo che hanno consumato il loro pasto perché la digestione li rende sonnolenti (Anonimo) e animali che dopo essersi rifocillati diventano particolarmente aggressivi e  prepotenti (Sara). E guarda caso proprio dopo pranzo una leggiadra litigata rallegra la digestione: viene ritrovato un liquido sospetto sul sedile posteriore dell’auto di Anonimo. Sara è certa sia saliva canina, Anonimo si incaponisce nel pensare si tratti di altro. La discussione innesca una gagliarda implosione a catena: i due amici che stanno per venire alle mani sono gli stessi che si sono giurati reciproco sostegno giusto qualche mese or sono. Per fortuna il tutto si conclude con un piccolo scompenso isterico dell’una e una garbata mandata affanculo dell’altro nei pressi dell’autolavaggio in cui Anonimo ha preteso di portare all’istante l’auto.La cosa bella delle discussioni tra Sara e Anonimo è che non si concludono mai del tutto: possono restare in stand-by (anche per mesi) ma appena si riparla della questione i due riprendono a perorare le loro ragioni con immutata forza (e infatti era saliva, tiè).Le litigate prevedono una breve pausa pomeridiana (trascorsa a fare shopping in un posti dimenticato da Dio e dagli uomini) e sul volger del giorno la discussione riprende grazie ai peli del cane attirati per elettromagnetismo dalla provola affumicata con cui i due hanno deciso di cenare. E così il ciclo ricomincia. In queste situazioni ricordate che è bene lasciar marinare gli insulti per un paio di giorni prima di tornare all’ovile. Già. L’ovile.Ah, casa dolce casa: la genuinità della sporcizia, il caldo colore della ruggine, la romantica scrostatura delle pareti, le fragranti esalazioni della caldaia, la tenerezza di una lavatrice d’epoca. Chissà perché non fai in tempo a tornare che già vorresti scappare di nuovo.  ***Se lo conosco bene sono riuscita in sole due righe a fargli saltare i nervi. Ah ah.