S_CAROGNEAvvertenze: questo è un blog, bipolare come i più comuni disturbi dell'umore |
Sara
AREA PERSONALE
Vecchio Paz
Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
Cazzaturificio: esperienze e profezie di sfiga
Sliding Doors
Funeral Party
La strana coppia
C'eravamo tanto amati
Sliding doors 2
Maledetto di un gatto
Ad Maiora
Similia similibus
Pari opportunità
Cazzaturificio 2
Convivenza
Non ho (più) l'età
Facciamo finta che
Scientology
Indovina chi viene a cena
I diari della motocicletta
Vogliosara ed io
Palese Macchie
Nella terra dei Cachi
Chiare fresche e dolci acque
Le metamorfosi
Orroroscopo 2009
Torna a casa Lassie
Angeli con le pistole
Lido Epitaffio
Paradise Lost
Quel che resta del giorno
Eldorado
Post fuori stagione
Come eravamo
Invettiva
Capovolgere prima dell'uso
La Creatura ed Io
La Creatura ed Io (reprise)
L'incontro
E' per te
Dentro la notizia
Indovina chi viene a cena
Necessaria_mente
Altro giro altra corsa
La sposa era bellissima
Mentre la mia bella dorme
Ogni promessa...
Il lungo addio
Pericolosa Creatura
Casa_1971
Natale in casa 1971
Pasqua con chi vuoi
Pasquetta mistica
Florence Nightingale
L'ultima cena
Pussycat
La casetta del Dr Moreau
Pinne, fucile ed occhiali
La finestra sul porcile
Il Natale ai tempi del colera
La cena dei cretini
A Sud di nessun Nord
Sans culottes
Hic sunt leones
Cantami o Diva
Pollice verde
Mestolo d'oro
Mestolo d'oro 2
Mestolo d'oro 3
Mestolo d'oro 4 La giusta regolarità
Mestolo d'oro 5 L'idraulico
Mestolo d'oro Dessert
Filo D'Oro
Mestolo d'oro La prova del cuoco
« Liberian Girl | The Reader (terza e ulti... » |
Post n°533 pubblicato il 28 Giugno 2009 da sara_1971
E’ iniziata così, come una cosa più necessaria di tutte le altre che avevate dentro, come l’unico balsamo da spargere sulle scapricciate del destino, quelle mattane di cui non riuscivate a farvi una ragione. Il vostro era un anelito sottile che vi illudevate di governare: Voi in guerra col creato e Lei, la mite Creatura, al fianco. Un libro, solo un libro, poca cosa, una compilation di paginette stropicciate e di parole promesse come un insieme di cose che potevano essere e non sono state. Non si commetta al mar chi teme il vento. Quella Creatura pericolosa Voi non l’avete mai temuta, ed è per questo che l’avete seguita al di là delle peggiori previsioni dei vostri cari: mai vi sareste immaginati capaci di mandare a puttane il lavoro, la famiglia, gli amici, le banche e persino il vostro angelo custode, stanco di tirarvi fuori da un truglio ogni giorno più fetente. Scrivete. Rileggete. Revisionate. Riscrivete. Spostate una virgola. Metteteci un punto. E poi riscrivete. Ancora. Dunque bastava così poco perché diventaste assurdi, ridicoli, svampiti e insieme bigi come quelle cose fatte solo per durare: la vita vi ha presi di schianto e voi avete saldato il conto con una fedele rappresentazione di eccessi impronunciabili, più forti di ogni reflusso, più potenti di ogni resistenza contraria. Nella comune empatia tra gli uomini e le loro stranezze vi siete accorti che il vostro umore terrorizzava la gente: meglio così - avete pensato - trascurare le basilari relazioni sociali vi avrebbe lasciato ancor più tempo per dedicarvi all’opera. Rileggete. Revisionate. Riscrivete. Spostate una virgola. Metteteci un punto. E poi riscrivete. Ancora. Siete rimasti a letto tutto il giorno, come un istrice trafitto dai suoi stessi aculei: in fondo un libro cos’è se non il sintomo di una mancanza di fiducia più complessa e radicata? La pagina bianca è diventata il correlativo oggettivo del vostro vuoto, ma le parole hanno tardato a rimandarvi l’eco della vostra sofferenza: d’altronde l’amore, quello vero, non è mai puntuale. E voi, per non fare eccezione, lo avete capito troppo tardi. Siete usciti a notte fonda, come un lupo che aveva appena finito di predare, siete stati la pulce che osa far colazione sulla bocca del leone ma anche il vento ruffiano che bacia tutto quel che incontra, e tutto questo per ritrovarvi soli in una folla di parole incomprensibili. Revisionate. Riscrivete. Spostate una virgola. Metteteci un punto. E poi riscrivete. Ancora. Avete lasciato che la vostra vita diventasse un Grand Guignol, tirandovi dietro un paio di asini da soma senza un centesimo nelle gaioffe. Vi siete trasferiti ai confini del mondo civilizzato un po’ per scelta e il resto per necessità, e lì qualcosa, finalmente, vi è apparsa chiara: lui, il libro, era Virgilio e voi Dante, ovvero lui era la guida e voi il deficiente a cui era venuta la bella pensata di scendere all’Inferno. Riscrivete. Spostate una virgola. Metteteci un punto. E poi riscrivete. Ancora. Siete usciti di casa solo per acquistare altri libri, anche se questo vi costringeva a sopportare lo sguardo di quegli orribili neonati vestiti da insetti (Ann Geddes vi dice niente?): nel tragitto siete persino riusciti a fare nuove conoscenze, e lì per lì vi è parsa una gran cosa, visti i tempi. Quanto tempo è passato - vi siete chiesti - ma non avete saputo rispondervi, forse perché distratti da una faccia sconosciuta incrociata nello specchio: possibile che quella biffa ghignante fosse la vostra? Spostate una virgola. Metteteci un punto. E poi riscrivete. Ancora. Avete inseguito la parola perfetta senza trovarla mai, sfrondando tutti quegli io io io che pendevano come rami secchi per poi spegnervi la sera come i neon di una fabbrica abbandonata da tempo: quanto era lontano Shakespeare dall’acre furore che spinge a trascinare i padri per le loro barbe d’argento? Metteteci un punto. E poi riscrivete. Ancora. Siete stati il figlio di un immigrato ma anche il romanzo sesso e sangue della nonna e persino il galoppino stanco su una pista faticosa. Ogni parola doveva avere un buon motivo per trovarsi lì così vi siete messi davanti a tutte le lune storte, le paturnie ed i malumori. E nel guardatevi indietro adesso avete ben chiara solo una cosa, ovvero la differenza tra una forma di amore e un obbligo contrattuale. E poi riscrivete. Ancora. Dio solo sa perché siate diventati, nei confronti del vostro manoscritto, appiccicosi come una leccata di mucca, ugualmente bavosi, forse solo un filo meno mugghianti. Siete stati il gemello malvagio della dedizione, ma anche il vino bianco dopo la collera dell’alcolista, la sbronza del mattino e la malinconia della sera, quando due o trecento stormi di zanzare, maledetti, vi facevano perdere l’estro del piccolo scrivano fiorentino. Nella sventura avete fatto conoscenza con strani compagni di letto: soli eravate, e senza alcun sospetto. Ancora. Ma poi. Cosa è rimasto e rimarrà di voi, di me, di Lei e di tutto questo? Poco, appena più di niente, eppure abbastanza, perché ogni Creatura nasce dal sogno di chi l’ha progettata e dal varco di chi l’ha preceduta, qualche volta seguita, ma che più spesso è stato al passo in questa strada che non smette di vederci compagni. E allora domani, sì domani nella battaglia pensa a me, dispera e muori.
(Babe, quando avrai modo di leggere tutto quello che ho scritto su di te ti farai una grossa risata). |
https://gold.libero.it/scarogne/trackback.php?msg=7305559
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Erba
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: cassetta2
il 30/10/2023 alle 18:35
Inviato da: What weather today
il 12/04/2022 alle 14:11
Inviato da: Weather
il 12/04/2022 alle 14:10
Inviato da: Weather forecast
il 12/04/2022 alle 14:10
Inviato da: panglos
il 15/03/2021 alle 09:54
CERCA IN QUESTO BLOG
MENU
Guida Michelin
I riciclotteri
Lido Boscoverde
Vini e cucina
Pizzeria S. S.
Striscia la scarogna
Vuoi il mio posto
Programma elettorale
Controdecalogo
Cara ti amo
Mi vendo
The M.M. 1
The M.M. 2
Moratoria dello zigote
Gioventù bruciata
Silvia e Debbi
68
Venghino siori venghino
La grandezza di una nazione
Il segreto per diventare ricchi
Dai diamanti non nasce niente...
Illecito Sollecito
L'Intervista
Intervista col vampiro
In nome del Padre
L'intervista (3)
Il Gattopardo
Dell'Incognita e della Radice
Alla cortese pazienza dei lettori
Così fan tutti
Inviato speciale
La casualità dell'impasto
L'Arpia e il peloso
L'Undicesimo comandamento II parte
L'undicesimo comandamento
Mai dire mai - seconda parte
Mai dire mai
Arrivederci a presto
Un tranquillo weekend di paura
ma li mortacci mia
Superciuk
Casa dolce casa
Certe notti
Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio
Niente di nuovo sul fronte Sud
L'Allerta
La Sciura (?) Sara
Recessione? Intanto si continua a fare sprechi, egregio voglio: solo due ah sarebbero stati pochi?
Ho letto tutti i commenti e devo dire che i commentatori non ci fanno una bella figura... Modena in particolare:
[1] Continua ad interrogarsi vanamente su come associare l'immagine di un bel culo e il Superio... colpa mia, prima gli ho fatto credere che gli avrei spiegato perché un bel culo genericamente inteso piace al nostro inconscio (se al nostro inconscio piacciono i bei culi... al mio sì!) indipendentemente dal sesso del possessore e poi l'ho abbandonato alla sua ignoranza condita di rimozione... il fatto è che mi sembra un caso disperato.
[2] Associa la bocca della verità ad un pompino... ammazza se sei arrapato!
[3] Si addentra in territori per lui irti di significati oscuri quando parla di febbre senza sintomi... modenino mio, la febbre E' un sintomo!
Stendo un velo sepolcrale su colui che scrive "nn", sostituisce il ch col "k" e scrive "ah ah ah".
Abbiamo poi il fine letterato (bell'acquisto, ci mancava dopo la scomparsa prematura di Vuelo!) che promette benino... speriamo però che non sia di quelli che frantumano i coglioni per ogni errore di digitazione...
Proprio ieri sera, rientrando a Pisa, ho visto sul treno uno dei più bei culi che mi sia capitato di vedere negli ultimi tempi, il giusto rapporto fra le tre dimensioni; solo incidentalmente apparteneva ad una ragazza... è scesa a Pisa con me, l'ho seguita (ma forse sarebbe meglio dire inseguita) fino all'uscita, non smettevo di guardarle il culo... poi è andata nella direzione opposta alla mia.
Un adulto non deve autodefinirsi un frantumatore di coglioni, gli sarà concesso di affermare che il suo fine ultimo non è frantumare i coglioni, ma sostenere una tesi nella quale crede fin dalla primissima infanzia... rimossa e portata alla luce da un analista Junghiano di ritorno da un periodo di autocoscienza trascorso sui monti tibetani.
Io, a prescindere, non porto rispetto per nessuno, figuriamoci poi il massimo.
Ammesso e non concesso che io spenda degli euri per la creatura;
ammesso e non concesso che io la legga anche;
QUALORA dovessi scoprire che trattasi di fetecchia, orrore, romanzo d'amore, novella mocciana o sgorbio paologiordanesco, IO - equilodicoequilonego - mi vendicherò. Regalerò a Sara il cane attualmente in mio possesso che va sotto il nome di Il Nano (sì, con tutto l'articolo).
... capita però...
... capita però di visitare Monterosso nell'ora esatta in cui si tiene la cerimonia di premiazione del Premio Cinque Terre. Che il premio sia stato vinto nella passata edizione da un inviato di Canale 5 dice molto, ma non tutto... il tutto viene detto dalla composizione della giuria nella quale spicca Belpietro (Panorama), il direttore del Secolo XIX e, soprattutto, il direttore di Studio Aperto, la trasmissione allarmistica che fa da apripista a tutte le leggine fasciste della destra forcaiola... mancava solo che presidente della giuria fosse il berlusca. Fin dall'ingresso nella bellissima piazza fronte mare ho invocato alla vista della giuria di scappare via, siamo rimasti abbastanza per sentire le solite cazzate populiste con un pubblico plaudente drogato dalla visione dei divi dell'informazione che ha potuto solo sfiorare zappingando da uno stomachevole canale televisivo all'altro.
E' stato per me un momento molto importante, nell'aver provato solo fastidio alla visione di quelle facce e disgusto nell'ascoltare i discorsi impastati della solita ovvietà, nel non essere rimasto nemmeno un po' colpito dalla visione dei VIP... Fazio in prima fila!... mi ha fatto sentire fiero di me.
Nell'andar via dopo una decina di minuti esclamo Peccato non aver portato con me una bomba!... una signora benvestita si volta e mi lancia uno sguardo carico di disapprovazione.
Nel maledire ancora una volta questo schifo di editor vado a cena.
Per quanto riguarda il tema culo e desiderio sessuale mi riprometto di farne una trattazione completa... abbraccia un bel po' di cose.