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Sara
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Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
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Post n°706 pubblicato il 05 Novembre 2010 da sara_1971
Quando la depressione giunge a livelli di guardia è cosa giusta e buona cimentarsi con un piatto mediterraneo dalla fama internazionale quale la parmigiana.
Ingredienti: Prendete un ragazzo Anonimo ferrarese ed una donna selvatica delle Murge che non abbiano nulla in comune tra loro eccetto l’aver trascorso parecchio del loro tempo sullo stesso blog e chiudeteli insieme nella stessa casa per un interminabile weekend durante il quale lui abbia appena scoperto di essere affetto da una nevrosi e lei sia in procinto di perdere il lavoro. Serviranno inoltre: 3 melanzane, 4 uova non marce, pomodori, aglio, cipolla, mozzarelle e prosciutto. Carta assorbente quanto basta, ovvero un paio di chilometri. N.B. Il fatto che tutti questi ingredienti siano simultaneamente presenti in casa1971 è dovuto ladrocinio perpetrato ai danni della Regina Madre il pomeriggio precedente.
Preparazione del sugo: Scaldate l’olio in una pentola e aggiungete cipolla e aglio. Dimenticare il tutto sul fuoco il tempo necessario affinché nella cucina si sviluppi un principio di incendio. A questo punto asportate con rapidità e maestria la pignatta e gettatela nel lavandino sotto il getto di acqua fredda. L’eruzione che ne seguirà ricorderà Pompei: proteggetevi dai lapilli lanciando per aria tutto quel che avete in mano e sbraitando in malo modo. L’Anonimo accorrerà premuroso offrendo aiuto. Insultatelo in dialetto (non capirà) e chiedetegli di pulire mezza cucina mentre voi tagliate con nervosismo le melanzane. Buttate tutto nel cassonetto e ripartite dal primo rigo lasciando l’Anonimo a guardia dell’olio. Buttate nella pentola i pomodori e mezzo vasetto di passata comprata in offerta una decina di anni fa. Aggiungete zucchero e sale q.b. per contrastare l’acidulo sapore di stantio.
Preparazione delle melanzane: Sbattete le uova nel piatto e lasciate le melanzane a ristagnare nello zabaione appena ottenuto. Insultate l’Anonimo per non aver coperto la pignatta del sugo e stavolta abbiate cura di farlo in italiano affinché si renda conto con che genere di donna paturniata si ritrovi ad avere a che fare. Intimategli di pulire i fornelli mentre voi, che siete nate chef, andrete a fumarvi un sacrosanto sigaro sulla sediola impagliata, manco foste in un bar di Ragusa. In un mistico profumo di Raid collettivo (avete dato da poco l’antiparassitario ai cani) ripensate ai momenti in cui avevate in casa Geghe e Jay. Coraggio, effettivamente, anche se sembra difficile crederlo, nella vostra vita siete state persino peggio. Tornate in cucina zoppicando grazie ad un principiare di unghia incarnita e con una eco più sinistra di quella del Krakatoa immergete le melanzane impregnate di uovo nell’olio bollente. Disponete una quantità sufficiente di carta assorbente e adagiatevi sopra le melanzane fritte. Scottatevi un paio di volte affinché l’Anonimo si offra di farlo al posto vostro.
Preparazione della teglia: Disponete in bell’ordine su una teglia un primo strato di melanzane e alternatelo con una fetta di prosciutto e abbondanti porzioni di mozzarella tagliata a dadini. Essendo vegetariane abbiate cura di disporre il prosciutto solo in una metà della teglia. Ricoprite con il sugo appena preparato. Infornate per un tempo variabile in funzione del cattivo andamento del vostro forno. Nel frattempo andate e farvi la pedicure. In assenza di forbici chiedete in prestito all’Anonimo un punteruolo. Appena capirà il vostro intento cercherà di sterilizzarlo sulla fiamma del gas. Impediteglielo intimandogli di non fare cose non richieste perché noi donne, notoriamente, sappiamo bene quel che facciamo. A questo punto sarà lui ad andare a fumarsi una sigaretta in giardino per evitare di commettere un atto sconsiderato. Terminata la seduta estetica controllate lo stato di cottura: se il sugo si è rappreso e le melanzane appaiono sufficientemente carbonizzate potete portare la teglia in tavola. Chiedete ad Anonimo di andare a recuperare la paletta che per errore avete buttato pocanzi nel cassonetto: lo sguardo che riceverete in risposta significa una cosa incresciosa. Che preciserete verbalmente in seguito. Ovvero che la fine della nostra amicizia è appena iniziata. Assaggiate (buono questo retrogusto di palude asiatica) e servite ben caldo. Però c’è una cosa che ancora non vi ho detto perché talvolta proprio non riesco ad esprimermi. Ma ci provo, per carità. E quindi, facendo ricorso ad una delicata perifrasi, vi chiedo: Ma la buona, vecchia abitudine della nonna di digiunare quando non si ha nulla di buono da mangiare*, dov’è finita? Ecco, in fondo si possono trovare le parole. Volendo.
*antico proverbio pugliese.
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le so tutte o meglio quasi tutte
Il post lo leggo domani, avrò tutto il tempo essendo costretto in casa dauna graditissima visita... in tutte le famiglie esiste un rompicoglioni, quello della mia ha deciso di farmi visita stasera... meno male che arriva già mangiato.
Si tratta di un classico fraintendimento dovuto ai limiti della commentistica [mioddio che orrore "commentistica"!].
Quando ho manifestato il mio disappunto per uno statale che si lamentava di prendere solo 2500 euro al mese quando un operai ne guadagna la metà non intendevo fare mio il qualunquismo di Brunetta... [mamma mia, col televisore nuovo appare come la piccola imitazione di un uomo]... intendevo semplicemente affermare che un lavoratore che guadagna 2500 euro al mese a mio parere non ha di che lamentarsi in un mondo nel quale un operaio ne guadagna la metà e con la metà deve campare. A mio parere uno che guadagna 2500 euro al mese è autorizzato ad aspirare a guadagnare di più ma dovrebbe anche ringraziare il cielo innanzitutto perché lavora e poi perché guadagna il doppio di uno che si spacca il culo per otto ore al giorno.
La mia osservazione non era qualunquistica e fuori contesto, seguiva la riflessione che a mio immodestissimo parere non stiamo vivendo una crisi contingente ma strutturale, di sistema.
Il sistema consumistico, in tutto il mondo che lo ha fatto suo, ha spaccato la società in due: in alto una fascia che consuma, vive per consumare, aspira a consumare [cose inutili] ad un ritmo forsennato; in basso una fascia sempre più numerosa che fatica a mettere insieme il pranzo con la cena.
Per quanto riguarda l'Italia ripeto quanto ho già detto... la situazione non precipita solo perché la famiglia si è fatta carico delle carenze delle istituzioni evitando che i giovani che perdono il lavoro o non lo hanno mai avuto vadano ad ingrossare le schiere dei barboni.
Personalmente la vedo dura...
... meno male che c'è chi, in un mondo nel quale tutto sembra da ridisegnare, ci distrae costringendoci ad occuparci del suo affetto per le donne, rigorosamente puttane e della repulsione per i froci...
... mi viene in mente Claudio e poi Giorgio, oggi non più bambini, quando nel gruppo deliravo il mio dolore... ora che faranno?!
... mi viene in mente Emiliano, conosciuto in un campo Robinson... un bambino difficile che s'innamorò di me... quando deliravo mi flagellavo per non aver fatto abbastanza per lui...
... mi viene in mente Alessandro... conosciuto appena, salimmo insieme con l'ascensore, quella testa di cazzo di suo padre accanto a me, ed io che ho paura di fargli una carezza...
... mi viene in mente l'ultimo dei miei nipoti, l'unico forse fra i nipoti che mi ha visto sereno... mi dice che sono il suo zio preferito... e pensare che quand'era piccolo gli toccavo il culo ed esclamavo "Ah, che bel sederino!"... ci siamo chiariti, mi ha fatto capire che pensava di avere uno zio gay... mi tocca!
... l'ultima cosa che mi viene in mente è il Dottor Stermann, l'angelo biondo che raccolse i miei ultimi deliri deliranti... Che padre sarei stato, eh Dottor Stermann?!
... ho comprato il televisore nuovo e non sono felice...
Insieme a te non ci sto più
... mentre tu te ne vai affanculo, io me ne vado a letto... sono ansioso di scoprire cosa farà padron 'Ntoni...
Quella che tu definisci "risata nostalgica" potrebbe essere semplicemente una respirazione affannosa che consegue l'essersi tolto di torno una rompicoglioni, il fatto che la rompicoglioni te la scopassi pure è il punto da chiarire: da una parte si respira perché finalmente si è liberi, dall'altra compaiono contrazioni dell'epiglottide conseguenti ad un elevato tasso di testosterone non adeguatamente impegnato.
Se riesci a tenere a freno la mano destra per quindici giorni il sintomo sparisce da sé... io non ce l'ho fatta... hi.hi.hi
Buonanotte, vado ché il picco alcolico è passato...
... ma che cazzo me lo so' comprato a fa' il televisore nuovo?!
... Lerner non c'è, S_CAROGNE è un deserto... vado a vedere se almeno padron 'Ntoni è ancora lì che mi aspetta...
Per essere abilitati a bivaccare su S_CAROGNE bisogna esibire un certificato dell'ASL di appartenenza che assicuri che il commentatore sia uno sfigato a tutti gli effetti...
Noterai che il blog è tenuto da Sara [gliene fosse andata bene mezza nella vita], il più autorevole dei commentatori è il Sommo Panglos, uomo di rara bellezza [dieci anni di analisi]... sì, è vero, troviamo anche commentatori dalle velleità trolliche come Uochi... ma ciò che scrive parla per sé, tipico caso di analisi interminabile.
Analizziamo il tuo curriculum:
[1] Vivi in una casa che ha la tavernetta che ti consente di estraniarti quando ti senti triste ed incompreso.
[2] Butti là, con una nonchalanche che armerebbe la mano di un senzatetto, che tieni chiusa una mansarda e una sala di proiezioni, perché poverino proprio non ce la fai a spolverarle...
Il commentatore medio di S_CAROGNE dispone di un televisore nella sala nella quale attualmente dorme un rompicoglioni. La polvere, ove opportunamente carotata, consentirebbe una datazione geologica del luogo... nei primi strati si trovano tracce dell'anfiosso.
[3]