E' più grande di me di soli ventisette mesi...eppure è così diversa da me : avara di sorrisi e tenerezze , severa nei giudizi, restia a complicità che rendono così speciali i rapporti fra sorelle. Da bambina era riflessiva, silenziosa e credo che mi volesse molto bene. Ogni anno, il giorno del mio compleanno mi sorprendeva con doni che mi facevano felice. Ricordo che il più bel dono ricevuto da lei fu un bambolotto di celluloide, con gli arti attaccati al corpo per mezzo di elastici sottili ma resistenti e i capelli disegnati nella dura materia plastica . Portava un ciucciotto celeste, che puntualmente estaevo per infilare del latte in quella minuscola bocca . Il destino volle che il pancino di quell'esserino,a cui avevo dato il nome di Carletto, diventasse nera e puzzolente e dovetti, per ordine di mia madre, seppellirlo in giardino.