Meravigliosi quattordici anni!!!Come ogni adolescente combattevo battaglie perse con mia madre, per conquistare una situazione di autonomia adatta alla mia giovane età.Rivendicavo il mio diritto alla libertà di vivere il tempo più bello della vita senza grandi pretese ma senza eccessive limitazioni : passeggiare in compagnia dell'amica del cuore con il naso in aria, respirare l'aria frizzantina e poi rabbrividire dal freddo invernale, farmi coccolare dal venticello estivo gradevole e salubre, che anche in agosto tira sui miei colli...ridere a crepapelle con Graziella.Rivendicavo la libertà di partecipare alle allegre chiacchierate che le mie coetanee potevano tirare avanti , senza la costrizione di dover rientrare prima del calare del sole o di poter ascoltare musica dal vivo e ancora di ballare "il ballo di Simone"Non mi era concesso!!! Ogni giorno trascorso mi sembrava perduto per sempre.Fu uno di quei pomeriggi in cui mi riusciva di convincere mia madre ,con baci e carezze, a farmi uscire che lo vidi. Non ricordo con esattezza in quale strada mi trovassi ; so che non potei reggere il suo sguardo tanta fu l'emozione che mi si insinuò nell'anima da farmi male. Non vidi il suo viso, ma un trench bianco o forse beige su di un pantalone nero che mi veniva incontro. Non ci furono parole ma sguardi e silenzi che seppero parlare di noi.Sapevo sempre se c'era tra gli altri : lo respiravo nell'aria.Era il primo amore.