Ricominciamo da............Effettivamente in quel momento Roberta stava sognando, certo erano dolci sogni , ma quei sogni se rivelati, avrebbero fatto arrossire la dolce e romantica Emma, sogni che l'avrebbero sicuramente lasciata SENZA RESPIRORoberta sognava, e che sogni!...... era all'emporio di Leo ed Emma, Giovanni le face un cenno di seguirla nel magazzino, quello dove le erano cadute addosso le sedie, lui la guardava, gli occhi brillanti che sembravano lanciar promesse, Roberta entrò nel magazzino, la luce era fioca, tutto era ovattato, cercò di adatare la vista , ma prima che postesse riuscirci venne stretta alla vita da qualcosa, trasalì , e poi si rese conto che non era qualcosa ad everla afferrata ma qualcuno, era Giò che ora le stava sfiorando il collo con le labbra, "shtttt rilassati, lasciati andare topino, ce lo meritiamo" lei sospirando si lasciò andare contro di lui, contro quel torace sodo e possente che la faceva sentire protetta. Lui continuò allora a baciarla, mentre con le mani le accarezzava dolcemente le braccia, l'addome, sempre più su fin quasi ai seni, ma non arrivò fino a loro, si fermò prima , la fece girare di scatto e afferratole il viso con le mani la baciò con ardore. Lei ugiolò di piacere rispondendo al bacio con pari ardore, si strinse a lui facendo aderire completamente il suo corpo a quello di lui, muovendosi sinuosamente con fare sensuale che non fece altro che accendere ulteriormene la passione sua passione, Roberta sentì la turgida mascolinità di lui premerle contro il ventre, Lui si scostò un poco per paura di averla spaventata, ma lei lo riattirò a se cominciando a slaciargli la camicia regalandogli nel contempo uno dei sorrisi più sexy e seducenti che lui le avesse mai visto fare. La sua passione allora divenne incontenibile, la fece sdraiare su un vecchio materasso che era nel magazzino e la spogliò lentamente molto lentemente rimirando ogni suo gesto desiderando ogni lembo di pelle che pian piano gli veniva offerta...........Ma ad un tratto il sogno cambiò, non era più all'ermporio, Roberta era al capezzale della nonna morente, smarrita si guardò in torno, la nonna le stava parlando le stava chiedendo di fare una promessa, si vide accettare ignara di ciò che questo avrebbe comportato, si girò ad un tatto turbata, e vide la sagoma di Giò, lo chiamò ma lui si allontanava, si mise a rincorrerlo, ma si perse nella nebbia, faceva freddo, e pioveva, continuò a correre e poi cadde, cadde e tutto cominciò a turbinare intorno a lei, nella sua mente, giò che la baciava, sua nonna, le parole di quella promessa strappatale, i suoi sentimenti contrastanti, la voglia di buttare tutto all'aria e di correre incotro al suo amore, a Giovanni, e poi i sensi di colpa per la sua famiglia come poteva fare come? poi si sentì tirare in un vortice, "no, nooo" gridò nel buio più totale, sentì delle voci da prima indistinte, poi sempre più chiare, e dolore forte semrpe più forte, alla testa, alle gambe, ovunque e ad un tratto aprì gli occhi, " Ciao amore mio ben tornata" Giò la stava guardando con immenso amore e le stava accarezzando una guancia con un dito, "ti devo confesare una cosa......" , "shttt, non parlare topino, so già di cosa mi vuoi parlare, non ti preoccupare anche noi ti dobbiamo una spiegazione". ..........segue PRESTO LE NUOVE EMOZIONANTI PUNTATE
RIPROPONGO L'ULTIMA PUNTATA DI SENZA RESPIRO
Ricominciamo da............Effettivamente in quel momento Roberta stava sognando, certo erano dolci sogni , ma quei sogni se rivelati, avrebbero fatto arrossire la dolce e romantica Emma, sogni che l'avrebbero sicuramente lasciata SENZA RESPIRORoberta sognava, e che sogni!...... era all'emporio di Leo ed Emma, Giovanni le face un cenno di seguirla nel magazzino, quello dove le erano cadute addosso le sedie, lui la guardava, gli occhi brillanti che sembravano lanciar promesse, Roberta entrò nel magazzino, la luce era fioca, tutto era ovattato, cercò di adatare la vista , ma prima che postesse riuscirci venne stretta alla vita da qualcosa, trasalì , e poi si rese conto che non era qualcosa ad everla afferrata ma qualcuno, era Giò che ora le stava sfiorando il collo con le labbra, "shtttt rilassati, lasciati andare topino, ce lo meritiamo" lei sospirando si lasciò andare contro di lui, contro quel torace sodo e possente che la faceva sentire protetta. Lui continuò allora a baciarla, mentre con le mani le accarezzava dolcemente le braccia, l'addome, sempre più su fin quasi ai seni, ma non arrivò fino a loro, si fermò prima , la fece girare di scatto e afferratole il viso con le mani la baciò con ardore. Lei ugiolò di piacere rispondendo al bacio con pari ardore, si strinse a lui facendo aderire completamente il suo corpo a quello di lui, muovendosi sinuosamente con fare sensuale che non fece altro che accendere ulteriormene la passione sua passione, Roberta sentì la turgida mascolinità di lui premerle contro il ventre, Lui si scostò un poco per paura di averla spaventata, ma lei lo riattirò a se cominciando a slaciargli la camicia regalandogli nel contempo uno dei sorrisi più sexy e seducenti che lui le avesse mai visto fare. La sua passione allora divenne incontenibile, la fece sdraiare su un vecchio materasso che era nel magazzino e la spogliò lentamente molto lentemente rimirando ogni suo gesto desiderando ogni lembo di pelle che pian piano gli veniva offerta...........Ma ad un tratto il sogno cambiò, non era più all'ermporio, Roberta era al capezzale della nonna morente, smarrita si guardò in torno, la nonna le stava parlando le stava chiedendo di fare una promessa, si vide accettare ignara di ciò che questo avrebbe comportato, si girò ad un tatto turbata, e vide la sagoma di Giò, lo chiamò ma lui si allontanava, si mise a rincorrerlo, ma si perse nella nebbia, faceva freddo, e pioveva, continuò a correre e poi cadde, cadde e tutto cominciò a turbinare intorno a lei, nella sua mente, giò che la baciava, sua nonna, le parole di quella promessa strappatale, i suoi sentimenti contrastanti, la voglia di buttare tutto all'aria e di correre incotro al suo amore, a Giovanni, e poi i sensi di colpa per la sua famiglia come poteva fare come? poi si sentì tirare in un vortice, "no, nooo" gridò nel buio più totale, sentì delle voci da prima indistinte, poi sempre più chiare, e dolore forte semrpe più forte, alla testa, alle gambe, ovunque e ad un tratto aprì gli occhi, " Ciao amore mio ben tornata" Giò la stava guardando con immenso amore e le stava accarezzando una guancia con un dito, "ti devo confesare una cosa......" , "shttt, non parlare topino, so già di cosa mi vuoi parlare, non ti preoccupare anche noi ti dobbiamo una spiegazione". ..........segue PRESTO LE NUOVE EMOZIONANTI PUNTATE