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STORIA DEL NATALE


La festa del Natale ha origini antichissime che si perdono nella notte dei tempi. In epoca romana tra il 17 e il 20 dicembre si celebravano le feste dei Saturnalia, secondo la data fissata all'epoca dell'imperatore Domiziano, durante le quali c'erano scambi di doni. Questa festività aveva caratteristiche carnevalesche che sono andate perdute. Il 20 dicembre era dedicato al culto privato dei Lares, spiriti protettori degli antenati, con la festa dei Sigillaria: uno scambio tra parenti dei sigilla, le statuette di cera o terracotta dei familiari defunti nell'anno. Nei giorni precedenti il solstizio invernale i bambini lucidavano le statue e le posizionavano, secondo la loro fantasia, in un recinto o in un'edicola, dove si accendeva talvolta anche una fiammella. La sera della vigilia della festa l'intera famiglia si riuniva davanti alla scenetta bucolica, per invocare la protezione degli avi e lasciare ciotole di vino e cibo, che la mattina dopo erano sostituite da giocattoli e dolci per i bambini, che credevano di averli ricevuti dai nonni morti. Il 25 dicembre era dedicato al culto del Sol invictus, mito orientale importato a Roma dall'imperatore Eliogabalo e ufficializzato nel 274 da Aureliano, che nei santuari dell'Egitto e della Siria vedeva svolgersi una celebrazione solenne: a mezzanotte uscivano dal tempio alcuni sacerdoti, per annunciare che la Vergine Kore aveva partorito il Sole, raffigurato come un infante. Nell'epoca paleocristiana non mancarono accostamenti tra il culto di Cristo e quello del Sol invictus, come prova anche un mosaico rinvenuto presso la Necropoli Vaticana. Nei primi secoli tutte queste tradizoni antiche coesistevano con i culti cristiani, che celebravano il Natale in varie date, ma la più utilizzata era il 6 gennaio, tradizione rispettata ancora dagli ortodossi. A partire dal 380 il Natale viene fissato al 25 dicembre e pian piano viene a sovrapporsi completamente ai culti pagani, inglobandone alcune tradizioni, come spesso accadde per molte solennità cristiane.